Fuoco & acqua: il brand Messina è polvere e cenere. Veline politiche o veli pietosi?

Caro Roberto Gugliotta direttore di IMG Press mi perdoni per il fatto che sempre la cito. Mi rivolgo a lei perché conosco la sua sensibilità per le questioni sociali e sul malaffare. Riflettendo mi viene in mente una reminiscenza scolastica.

Stante il periodo dei fuochi qualcuno li giustifica e/o s’illude che siano causati dal forte caldo e guardando alcuni programmi dove partecipano al dibattito alcuni politici mi viene in mente la frase storica di Tito Livio scritta in latino che tradotta in italiano recita così: “mentre a Roma si delibera, Sagunto viene espugnata”, naturalmente Sagunto in questo caso è l’Italia.

Stessa frase venne citata dal Cardinale Pappalardo ai funerali del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e di sua moglie. La cosa preoccupante è che noi ancora “abili” una via di scampo riusciamo a trovarla raggiungendo il mare ma chi non è abile per le precarie condizioni fisiche come farà. Altra riflessione e se fossimo costretti ad allontanarci con i veicoli nel CAS…otto della Messina Palermo e della Messina Catania che cosa succederà stante il fatto dei numerosi cantieri aperti?

Lettera firmata

Come fai a sapere che si tratta di un carretto vuoto? Se è vuoto, dal momento che quanto più è vuoto, tanto più fa rumore. Mi spiego meglio:  i tanti festeggiamenti della classe dirigente messinese (dalla folcloristica ammucchiata immortalata da Sky, ai concerti…) rappresentano un vero e proprio esempio di progettazione partecipata del meglio dell’intellighenzia – gruppo di intellettuali ideologicamente impegnati, che costituiscono la mente direttiva e organizzativa -.
Il sindaco Federico Basile negli ultimi tempi ha condiviso con i cittadini le varie opzioni di cantierizzazione, accogliendo le loro richieste di occupazione di quel che resta del territorio. Andiamo all’ultimo caso eclatante: bruciano le colline e in alcune zone manca l’erogazione dell’acqua. In una città normale il sindaco non si limiterebbe a comunicare che “Considerate le alte temperature e gli incendi sviluppatisi nelle zone collinari della Città, e in previsione dell’allerta vento nelle prossime ore, l’Amministrazione comunale avvisa la cittadinanza che alcuni servizi di gestione delle Partecipate comunali saranno sospesi…” ma avrebbe fatto quanto in suo potere per prevenire incendi e stop dell’erogazione dell’acqua; in una città normale l’assessore competente alla sicurezza del territorio e alla protezione civile avrebbe predisposto tutte quelle iniziative per prevenire gli incendi: perché un servizio funziona se chi di competenza è in grado di evitare il pericolo. Quello che abbiamo visto purtroppo è tutto l’inverso e mi fa ridere se non peggio (incazzare) che ci si limita a imprecare “maledetti piromani”…
In una città normale l’assessore avrebbe già presentato le dimissioni per manifesta incapacità del ruolo e il sindaco sarebbe stato convocato in Consiglio comunale per spiegare cosa non ha funzionato nella gioiosa macchina da lui messa in campo. Epperò…siamo a Messina dove le parole sono rivoluzionarie. Se tutti coloro che informano i cittadini avessero fatto il proprio dovere, ovvero, sbugiardare i politici bugiardi, quelli o smetterebbero di mentire o almeno ridurrebbero al minimo le menzogne.
Invece, purtroppo, il potere che mente non viene sbugiardato, mentre all’estero sì. Se tu sai che le tue menzogne non le smentirà nessuno, anzi che l’informazione fungerà da cassa di risonanza, continuerai a mentire. Questa è la ragione per cui da noi il potere mente più che altrove. Ma li capisco gli amici del potere: devono poter riposare e mangiare la pasta e fagioli per organizzare la nostra quotidianità. Sono tutti intellettuali, illuminati, dotti tanto da coniare il termine…udite, udite… brand Messina!
C’è una frase che in queste ore mi ritorna spesso in mente: la memoria è quel paradiso dal quale nessuno ci può cacciare, deve aver scritto Proust da qualche parte… Allegria è la città che fa sistema e diventa modello per il paese.