
Nella città di Messina nel mese di settembre 2025 si registra un incremento tendenziale dell’1,1% e un decremento congiunturale del -0,5% dell’indice dei prezzi al consumo.
Nel mese di settembre 2025, a seguito della rilevazione dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), effettuata dall’ufficio Statistica del Comune di Messina, l’indice complessivo della città ha registrato un incremento tendenziale dell’1,1% e un decremento congiunturale del -0,5% dell’indice dei prezzi al consumo.
Crescono tendenzialmente rispetto all’anno precedente prodotti alimentari e bevande analcoliche (+3,7%), bevande alcoliche e tabacchi (2,3%), abbigliamento e calzature (1,1%), servizi sanitari e spese per la salute (+0,5%), ricreazione, spettacoli e cultura (+0,7%), istruzione (+2,4%), servizi ricettivi e ristorazione (+3,6%) e altri beni e servizi (+2,9%). Decrescono tendenzialmente rispetto all’anno precedente abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-3,4%), trasporti (-0,5%) e le comunicazioni (-2,9%). Non subiscono alcuna variazione tendenziale mobili, articoli e servizi per la casa.
E’ quanto emerso nel corso della riunione della commissione comunale di controllo prezzi, presieduta dall’Assessore con delega ai Servizi al Cittadino Massimiliano Minutoli.
La nota offre una sintetica analisi dei fattori che hanno contribuito a determinare le dinamiche di prezzo più marcate dei beni e servizi a rilevazione centralizzata nel mese di settembre 2025:
Prodotti per fumatori: si registra un aumento congiunturale di sigari e sigaretti (+0,1%; +2,0% il tendenziale) e degli articoli per fumatori (+1,5%).
Energia elettrica e gas di rete: nel mercato libero si rileva una leggera diminuzione congiunturale dell’energia elettrica (-0,2%; -10,9% il tendenziale) a fronte di un aumento congiunturale del gas di città e gas naturale (+0,7%; -7,6% il tendenziale). Per quanto riguarda il mercato tutelato, si registra una diminuzione per le tariffe del gas di città e gas naturale (-0,7%; -4,2% il tendenziale). La diminuzione del gas è dovuta ad una riduzione del prezzo all’ingrosso, grazie a stoccaggi pieni, domanda debole e approvvigionamento stabile e diversificato.
Servizi di telefonia e comunicazione: si rileva una diminuzione dei servizi di telefonia mobile (-0,4%; -1,8% il tendenziale), dei servizi internet su rete mobile (-0,1%; -1,3% il tendenziale) e dei servizi di telefonia fissa a banda larga (-0,1%%; +0,6% il tendenziale), a fronte di un aumento dei servizi di telecomunicazione bundle (+0,2%; +3,0% il tendenziale), dovuto all’aumento di una tariffa.
Prodotti farmaceutici: in questo mese si riscontra un lieve aumento del prezzo dei farmaci di fascia C-SOP OTC (0,2%; 3,7% il tendenziale) e una diminuzione del prezzo degli integratori (-1,2%; -0,5% il tendenziale).
Servizi di trasporto: nel mese di settembre si registra una diminuzione quasi generalizzata dei prezzi, legata al superamento del picco della stagione estiva. Nel trasporto aereo si riscontra la diminuzione congiunturale più marcata nei voli intercontinentali (-29,6%; -3,9% il tendenziale), seguiti da quelli europei (-20,9%; -1,5% il tendenziale) e da quelli nazionali (-16,8%; +26,0% il tendenziale). Per quanto riguarda i voli europei e nazionali, la diminuzione caratterizza entrambe le tipologie di vettori, tradizionali e low cost, con una variazione maggiore per questi ultimi. Per quanto attiene ai voli intercontinentali, la diminuzione congiunturale è dovuta a tutte le direttrici di traffico, risultando più sostenuta per quelle verso i paesi africani. Si registra, inoltre, una diminuzione congiunturale dei prezzi dei trasporti ferroviari nazionali (-0,4%; -1,0% il tendenziale), da ricondursi alla maggiore disponibilità di offerte commerciali per la prima classe del servizio alta velocità, a fronte di un leggero aumento dei trasporti ferroviari regionali (+0,1%; +1,0% il tendenziale), dovuto all’aumento dei listini di un operatore della Lombardia. Infine, per quanto riguarda il trasporto marittimo, si registra una marcata diminuzione (-30,5 %; +12,1% il tendenziale), dovuta sia alle destinazioni estere, in particolare verso Albania e Croazia, sia, in misura più accentuata, alle destinazioni interne, in particolare verso le isole maggiori.
Attività turistiche e ricreative: anche in questo settore si rileva una diminuzione generalizzata, legata al superamento del picco della stagione estiva. Nei pacchetti vacanza, la diminuzione risulta decisamente più sostenuta in quelli nazionali (-23,8%; +10,0% il tendenziale), a causa principalmente degli strati mare e monti, rispetto a quelli internazionali (-3,0%; +3,8% il tendenziale), la cui diminuzione è riconducibile allo strato mare, in particolare al Mare Africano, Mediterraneo e Caraibico. Diminuiscono anche i villaggi vacanze, campeggi, ostelli della gioventù e simili (-23,3%; +5,0% il tendenziale) e gli agriturismi (-6,7%). Tra le attività ricreative, si registra la diminuzione, sempre legata alla stagionalità, dei parchi di divertimento (-2,9%; +2,6% il tendenziale) e degli stabilimenti balneari (-18,1%; +9,2% il tendenziale).
Cultura: Si rileva una diminuzione dei quotidiani, sia di quelli a diffusione locale (-0,2%; +3,3% il tendenziale) sia in maggior misura di quelli a diffusione nazionale (-2,5%; +3,1% il tendenziale) e dei periodici (-1,0%; +1,3% il tendenziale). Tutte le variazioni sono dovute a una differente offerta di allegati nelle pubblicazioni cartacee. Per quanto riguarda i quotidiani digitali, il prezzo rimane invariato. Si registra, inoltre, un leggero aumento degli abbonamenti pay tv e video in streaming (+0,2%; +3,2% il tendenziale), a seguito della rimodulazione dell’offerta da parte di un operatore.
Istruzione: in concomitanza con la riapertura della stagione scolastica, si registra un aumento dei libri per la scuola dell’obbligo (+2,6%) e di quelli per la scuola secondaria superiore (+2,4%).