DIMISSIONI DE LUCA. ORA MESSINA: TEATRINO VERGOGNOSO, NESSUN RISPETTO VERSO LA CITTÀ

Messina – Ci sarebbe, davvero, poco da commentare. Tutto come previsto, nella più scontata delle messinscene. Il punto più basso di questa amministrazione è stato toccato, ma siamo sicuri che il sindaco De Luca saprà sorprenderci in peggio. La città di Messina è stata vittima di un copione già scritto, noioso e ripetitivo. Una pantomima che non meritava. Che mostra, ancora una volta, un personaggio più attento alla recitazione che alla politica.

Una cronistoria ricca di “sue verità”, condita da complottismo e manie di persecuzione che palesano – se mai ce ne fosse bisogno – una totale assenza di contenuti. Una diretta Facebook, la solita, nella quale dire tutto e il contrario di tutto senza che nessuno possa controbattere o contestare. Non è chiaro, ancora, il motivo che ha spinto il sindaco De Luca a mettere in piedi questo inutile spettacolo, sullo sfondo di una pandemia e di una crisi economica mondiale. Accuse verso tutto e tutti, anche per un Consiglio reo di non fare quello che vuole lui. Alla fine, infatti, il suo più grosso fastidio è rappresentato dalla democrazia. La cosa, però, non ci preoccupa e – pur restando asini volanti – proseguiremo nel nostro compito anche non entrando più nella sua stanza. Non ci fermeranno le minacce o lo squadrismo social – ennesima strategia desolante – già in atto da qualche tempo.

 

La contorta strategia che aveva ideato gli si è rivoltata contro, per giustificarla sono state tirate fuori teorie contraddittorie utili solo per giustificare la mancanza di coraggio. Il coraggio sì, perché il sindaco De Luca non ha avuto la forza di rispettare le sue stesse parole: quelle che mettevano il suo mandato prima nelle mani del presidente Musumeci e poi in quelle del Consiglio Comunale. Le sue richieste sono state bocciate sia dalla Regione che dal civico consesso, lui non ha avuto il coraggio di dimettersi, cioè di fare quello che aveva detto. Semplicemente perché non aveva nessuna intenzione di farlo, mai avuta. Dovremmo pentirci – tutti – del tempo perduto nel votare la mozione “salva De Luca” di mercoledì scorso: una seduta in cui siamo stati costretti a mettere da parte i problemi reali per discutere di dimissioni fittizie. L’ennesimo personalismo egocentrico, favorito da chi ha deciso di supportare questa amministrazione.

Il sindaco ci sfida: ci chiede di sfiduciarlo, convinto che non avremo la forza perché attaccati alle poltrone, come ama ripetere. Per l’ennesima volta, però, dobbiamo ricordare al sindaco come non faccia parte del nostro modo di fare politica il temere la fine di questa legislatura o il ritorno alle urne.

ORA MESSINA