
Messina – Dopo i disastri causati dalla classe dirigente che c’era prima, le cui responsabilità nel ritardo dello sviluppo di Messina sono sotto gli occhi di tutti, si sono cercati molti salvatori della comunità dello Stretto. Negli anni Novanta si pensava che la magistratura potesse supplire alle manchevolezze della politica, dopo ruberie, malaffare e corruzione, e sulla società civile è stato costruito un mito ideologico. Al punto, che si era diffusa l’idea che il passante arrivato quasi per caso su una poltrona fosse migliore del politico che l’aveva preceduto.
Purtroppo abbiamo dovuto accettare l’idea che la società civile messa alla prova dei fatti si è dimostrata più incivile di quelli che c’erano prima. Oggi Messina è a un bivio: davvero la cura De Luca – Basile è quella giusta? Il nostro non è solo un dubbio è piuttosto un rammarico.
In queste settimane abbiamo raccontato e documentato lo stato delle strade e dei marciapiedi nonostante l’opera d’intervento dell’Amministrazione e i finanziamenti spesi: a fare a gara a fare i puri, troverai sempre uno più puro che ti fa il pelo e contro pelo. E credeteci spaventa un Sistema in cui il grido è elevato a cifra di purezza, il moralismo a unico metro di giudizio possibile: ma chi controlla la loro verginità? A giudicare da quello che producono come amministratori …i risultati sono negativi.
Oggi dopo le strade parliamo di verde e ambiente. Siamo stati a Villa Dante: con dispiacere abbiamo notato che il polmone verde sta appassendo. Uno stato dei luoghi che dovrebbe indignare chi ama questa città. Fiori che stanno morendo e tutt’intorno erbacce. Ma dove sono i curatori dell’ambiente (i giardinieri) di una volta? Ci siamo informati: nel 2021 Cateno De Luca ha sciolto la “squadretta” e ha affidato il servizio alle cooperative. Buon per lui, male per l’ambiente. I risultati? Mica tanto positivi. L’essenza del nulla: che rabbia!
Da Villa Dante alle vie cittadine. Gli alberi di molte zone di Messina stanno a poco a poco scomparendo. Nei giorni scorsi – a tumulazione avvenuta – abbiamo dato notizia dell’ennesima dipartita di uno dei tanti alberi di via Leonardo Sciascia, proprio di fianco i campetti di Carmine Coppola. A quanto pare controllare, potare, gestire è materia complicata per i professionisti arruolati prima da De Luca e poi da Basile. I vigili urbani deputati alla tutela del territorio sono ancora in servizio? E i soci del WWF e quelli di Legambiente? Certo, paragonarci a De Luca, Basile o a qualche assessore della prestigiosa Giunta, è un’ambizione molto alta. Vorremmo solo che si occupassero, oltre ai tanti progetti faraonici che faranno di Messina la Mecca del turismo, pure del territorio. Ma quanto ci costano? Chi controlla il lavoro? Chi controlla chi controlla? Non è elegante ricordare che sono soldi della comunità e che una volta spesi (male) c’è il rischio che qualcuno li vorrà indietro. Tutto torna o almeno dovrebbe tornare.
Capisco che tra disservizi idrici, crollo delle strade e dell’audience, feste rionali e giro d’incarichi la serenità del gran salvatore di Messina è ai minimi termini e la delicatezza dell’eloquio non è una delle sue doti migliori ma possibile che tra i suoi nuovi amici non ci sia nessuno in grado di farlo ragionare? Eppure De Luca da vecchio democristiano sa bene che per sopravvivere in politica ciascuno si rivolge a un consigliere. Resta, a questo punto, da stabilire chi è preposto a far rispettare le regole a Messina.
Infine: un lettore ci segnala che hai voglia a inaugurare parcheggi se poi il cittadino fa quel che cavolo gli pare per garantirsi lo spazio che gli è necessario al suo tornaconto. Pensavamo che scene del genere non fossero più accettabili in una città che si definisce civile. E a quanto pare, è figlia di una politica incivile.
Mettere i mastelli per occupare i posti auto è un atto di civiltà? E far finta di nulla è da comunità responsabile? E i vigili urbani che dovrebbero sanzionare chi occupa abusivamente il suolo pubblico (stile Far West) che rispondono? Dove sono, soprattutto? Finché esistono gli incivili, finché resistono niente cambierà. Avanti e indietro, indietro e avanti. E sì, la storia di Messina ha i suoi paradossi, le sue amnesie. Le sue distrazioni. Non sempre comprare tutto quello che c’è sulla piazza porta a risultati certi. Chiedete a qualcuno di quelli che c’erano prima. La legge è uguale per tutti, ma per qualcuno di più. Non è una idea nostra, ma di Orwell.
Ma come direbbe un nostro amico: con l’epopea De Luca stiamo vivendo stagioni di nani e ballerine. Non c’è grandezza neppure nelle cialtronate!