
Messina – “La convenzione con il MIT non è stata ancora formalmente revisionata. Caronte & Tourist Isole Minori non ha dunque ancora effettuato alcun “incasso” e tuttavia non ha mancato di riapplicare unilateralmente la turnazione di maggior favore preesistente, nonché di stabilizzare i lavoratori con mansioni di guardianìa, rispettando quindi in toto gli impegni assunti davanti al Presidente della Regione”. Con queste parole Caronte & Tourist Isole Minori fa chiarezza sullo stato dell’arte in una lettera di risposta firmata dal Responsabile delle Risorse Umane del Gruppo C&T, Tiziano Minuti, destinata ai segretari generali delle organizzazioni sindacali regionali che, a seguito dell’ultimo incontro del 19 giugno, avevano diffuso un comunicato dove si denunciava il comportamento aziendale.
Il 30 ottobre scorso la società di navigazione era stata costretta a congelare gli accordi sindacali a causa di un forte squilibrio economico derivante da una convenzione ministeriale ormai datata (risalente a oltre dieci anni fa) e aggravato dall’aumento generalizzato dei costi legato all’inflazione, criticità riconosciute ai tavoli tecnici e politici con Ministero dei Trasporti e presidenza della Regione. In attesa degli esiti dei nuovi accordi con il MIT – per l’appunto non ancora formalizzati, né tantomeno economicamente operativi – la società ha già ripristinato gli accordi sulle stabilizzazioni dei guardiani e sulle turnazioni dei marittimi.
Rimane un solo punto effettivamente in sospeso, quello delle nuove liste CRL, ovvero la stabilizzazione dei marittimi, sulla quale – chiariscono in C&T Isole Minori – la quantificazione proposta dalla società nel corso dell’ultimo incontro sindacale “ è modellata sul fabbisogno di personale nel periodo di bassa e media stagione, ovviamente inferiore a quello estivo nel quale è programmato il potenziamento dei servizi” .
La proposta sindacale di stabilizzare un numero di marittimi pari a quello impiegato nei mesi estivi – precisa l’azienda – comporterebbe dunque un inevitabile esubero di almeno 90 unità nei mesi da ottobre ad aprile. Una situazione che potrebbe essere gestita solo attraverso le procedure previste dalla normativa vigente in materia di esubero di manodopera e che dovrebbero essere attivate contestualmente all’adozione delle nuove liste CRL.
Qualora questa impostazione fosse condivisa dai sindacati – si legge in conclusione nella lettera – la società si dichiara pronta a procedere al ripristino integrale di quanto concordato prima del 30 ottobre scorso.