Consumo libri. Il futuro in mano a giovani e donne

I dati Istat 2020 su pubblicazione e tiratura di libri, indicano numeri negativi, mentre tra quel 41,4% che legge almeno un libro all’anno, si registra una crescita del 3% (1). Certo c’è il 57,1%. della popolazione che non legge neanche un libro, ma almeno chi legge ha deciso di dedicarsi di più a questa conoscenza, probabilmente complice il fatto che il 2020 siamo rimasti per molto tempo chiusi in casa per prevenire il covid.

Inoltre, il fatto che il libro sia una sorta di compagno di cultura da trattare con cura e accarezzare, ce lo dice il fatto che il 73,6% di chi legge lo fa sui testi cartacei.

E se qualcuno crede che i giovani siano i meno attenti, è bene sapere che il 58,6% dei ragazzi tra 11 e 14 anni, ha letto, non per motivi scolastici, almeno un libro. Inoltre le donne (46,4%) sono più degli uomini (36,1%), Con un record tra le ragazze 11-24: oltre il 60% ha letto almeno un libro.

Insomma i giovani e le donne sembrano essere più dedite ad informarsi su un libro. Se si considera che la lettura di un libro è mediamente indice di maggiore attenzione a cultura e istruzione, siamo felici di avere conferma che il nostro futuro si basa su giovani e donne. Certo, si possono considerare anche altri tipi di futuri, quelli legati alla cultura e all’informazione di social e alcuni festival canori, per esempio. Ma al momento, se la storia non ci inganna, le persone più istruite, e più riflessive come solo la lettura di un libro può rappresentare, sono quelle che ci hanno fatto stare meglio economicamente, umanamente e socialmente.

Non auspichiamo che ci siano continui lockdown perché il numero di lettori di libri cresca, ma grazie al confinamento domestico registriamo la scoperta di se stessi, l’apertura e la riflessione mentale che caratterizza la lettura di un libro (2). E auspichiamo che questo “contagio culturale”, questo “consumo” di libri si faccia sempre più strada.

Un consiglio per tutti: quando leggete un libro, non tenetelo solo per voi, invitate amici a leggere altrettanto libro e a confrontarsi per capire quanto lo scrittore ci ha voluto comunicare. Riuscendo, così, anche a capire meglio, oltre alle riviste e rubriche letterarie, quanto un autore e il suo metodo/pensiero ci possa aiutare a vivere meglio.

François-Marie Arouet – Aduc

 

 

 

1 – https://www.aduc.it/notizia/si+producono+meno+libri+ma+si+legge+piu_138537.php

 

2 – anche in gruppo e collettivamente, sebbene questo metodo è raro dalle nostre parti.