CODACONS replica all’AMAM: Quando il cittadino è passivo è la democrazia che si ammala

Sulla (tristemente nota) vicenda di #Messinasenzacqua e sull’ordinanza della Corte di Appello di Palermo, che – nel dare ragione ai consumatori messinesi – ha emesso con una pronunzia che “apre la strada” alle class action per disservizi della pubbliche amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi interviene nuovamente il CODACONS, a seguito delle dichiarazioni rilasciate ieri dal Presidente dell’AMAM.

Non condividiamo le affermazioni dell’ente che gestisce il servizio idrico, nè tantomeno la politica dello “scarica-barile” che da troppo tempo sembra caratterizzare l’operato delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di servizi pubblici – ha dichiarato l’avv. Antonio Cardile (Presidente provinciale del CODACONS) – essendo un sacrosanto diritto dei cittadini messinesi quello di agire per ottenere il risarcimento per i danni subiti in una vicenda che ha dato una pessima immagine della nostra città e che ha causato innegabili danni alle famiglie.

La corretta attivazione di un sistema di interscambio tra le fonti di approvvigionamento avrebbe evitato che vi fossero messinesi di serie “A” (che hanno continuato ad avere l’acqua a casa per tutto il periodo di crisi) e messinesi di serie “B” (la stragrande maggioranza, che sono rimasti privi di acqua per oltre dieci giorni).

Mi è tornato in mente – prosegue Cardile – quanto sosteneva il filosofo e giurista Alexis de Tocqueville: “Quando il cittadino è passivo è la democrazia che si ammala” e questo il CODACONS non potrà mai consentirlo od avallarlo.

Diceva Alfred Sauvy, il sociologo che ha coniato l’espressione “terzo mondo” (che è quella che tantissime persone hanno utilizzato vedendo in tv e sui giornali le immagini dei messinesi in fila per avere un po’ di acqua per i bisogni essenziali): “ben informati, gli uomini sono dei cittadini; mal informati diventano dei sudditi”.

Continueremo quindi la nostra azione – conclude il CODACONS – affinché non vi siano sudditi disinformati, ma piuttosto cittadini e utenti informati sui loro diritti nei confronti dell’AMAM e di qualsiasi altro ente pubblico o privato che eroga servizi essenziali per i cittadini.