
Nel 2025 il giorno più “drammatico” è stato il 18 aprile, quando sono stati pubblicati i nuovi indici sintetici di affidabilità fiscale (ex studi di settore). Un supplemento da 5.157 pagine. La cattiva burocrazia danneggia, in particolare, le imprese di Milano, Roma, Torino e Napoli.
Al netto della legislazione europea e di quella regionale, tra Dpcm, leggi, decreti, ordinanze ministeriali, delibere, determine, circolari, comunicati, etc., nel 2024 l’Istituto Poligrafico e la Zecca dello Stato Spa hanno pubblicato 305 Gazzette Ufficiali a cui vanno sommati 45 Supplementi ordinari e straordinari. Complessivamente questi 350 documenti sono costituiti da 35.140 pagine. Se quest’ultime fossero state stampate, il peso raggiunto da questa montagna di carta ammonterebbe a 84 chilogrammi. Se, inoltre, avessimo messo queste Gazzette l’una sopra l’altra, otterremmo una pila di carta alta oltre un metro e 90 centimetri. Infine, considerando un tempo medio di 5 minuti a pagina, una persona che si dedicasse a leggerle tutte con attenzione impiegherebbe 366 giorni lavorativi, praticamente un anno (con sabati e domeniche incluse).
A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA.
Nel 2025, purtroppo, il quadro generale non dovrebbe subire grosse variazioni. Nei primi 9 mesi sono state pubblicate 227 Gazzette Ufficiali e 31 Supplementi ordinari e straordinari, per una foliazione totale pari a 25.888, “solo” 189 facciate in più rispetto a quanto pubblicato nello stesso periodo dell’anno scorso.
Rispetto agli anni prima del Covid, invece, il confronto è leggermente peggiorato. Se nel 2019, a esempio, contavamo lo stesso numero di Gazzette Ufficiali e di Supplementi diffuso l’anno scorso, le pagine totali ammontavano a 32.236, 2.904 in meno del dato riferito al 2024.
Nel 2025 record toccato il 18 aprile con un Supplemento da 5.157 pagine
Nei primi 9 mesi di quest’anno, la punta massima di “produttività normativa” è stata registrata il 18 aprile. In quell’occasione, l’Istituto Poligrafico dello Stato ha stampato il Supplemento ordinario n° 13 contenete il testo, le tabelle e i grafici degli ISA[2] che, ricordiamo, da qualche anno hanno sostituito gli studi di settore. In buona sostanza le imprese, i commercialisti, le associazioni di categoria e gli addetti ai lavori si sono trovati tra le mani un tomo da 5.157 pagine che definisce gli indicatori di tutte le attività economiche con le relative specificità territoriali che sono soggette agli ISA.
Finalmente cancellate 30.700 leggi prerepubblicane
Tra la montagna di carte “partorite” quest’anno, sicuramente c’è una pubblicazione che abbiamo salutato con grande soddisfazione. Composto da 1.616 pagine, il Supplemento ordinario n° 14 del 24 aprile scorso ha abrogato 30.700 atti normativi prerepubblicani relativi al periodo 1861-1946. Si tratta, in particolare, di regi decreti, leggi formali, regi decreti-legge, regi decreti-legislativi, decreti luogotenenziali, decreti legislativi luogotenenziali, decreti-legge luogotenenziali, decreti del capo del governo e decreti del Duce del fascismo, capo del governo. Uno “choc normativo” che, secondo il nostro esecutivo, ridurrà del 28 per cento circa lo stock normativo statale vigente. Ricordiamo, infine, che anche il PNRR prevede tra i suoi obbiettivi una decisa semplificazione del sistema burocratico del Paese.