Autovelox: Governo latita per decreto omologazione. Fare ricorso

“Botta e risposta” tra ministero dei Trasporti e Associazione nazionale Comuni d’Italia su omologazione autovelox. Motivo per cui tutti i dispositivi in uso continuano a essere illegali e, nel caso, fare ricorso dovrebbe portare ad annullamento delle multe.

Il ministero sembra essere ancora in alto mare per un decreto di omologazione che rispetti le norme nazionali ed europee sul codice della strada (1). Ci aveva provato lo scorso marzo, ma il decreto è stato poi ritirato alla fine dello stesso mese.

Gli autovelox sono importanti per la sicurezza stradale, ma è altrettanto importante che gli strumenti diano garanzia di efficienza, così come che il loro uso non sia solo strumentale ai Comuni per fare cassa (metodo… molto in uso).

Si tratta di aggiornare tutto il parco dei dispositivi oggi in uso, e crediamo che ne valga la pena perché – purtroppo – il non rispetto dei limiti di velocità continua a essere uno dei motivi principali di incidentalità e insicurezza. In un mondo in cui la velocità, più che  sicurezze e certezze, continua ad essere prerogativa di modernità ed efficienze.

In questo contesto, è bene che anche gli automobilisti diano i loro segnali alle autorità: chi presenta ricorso non è un furbetto, ma un cittadino che reclama rispetto peri diritti e doveri, soprattutto da parte delle istituzioni.

I ricorsi possono essere presentati in diversi modi, più o meno onerosi per i malcapitati:

– il più semplice è in autotutela: si chiede ai vigili che hanno emesso il verbale di annullare lo stesso. Non c’è udienza del ricorrente. La polizia municipale non ha obbligo di risposta, la presentazione dell’istanza non blocca i termini per il ricorso a giudice di pace o prefetto. Occorre  quindi fare attenzione e, nel caso, procedere prima che scadano i termini per gli altri tipi di ricorso.

– al Prefetto del luogo dove è stata commessa l’infrazione, entro 60 giorni dalla notifica del verbale. Non c’è udienza del ricorrente,  Il Prefetto, respingendolo (e spesso lo fa), raddoppia l’importo della multa che, nel caso, potrebbe poi essere impugnata davanti al giudice di pace entro 30 giorni dalla notifica del rigetto.

– al giudice di pace, entro 30 giorni dalla notifica, al tribunale del luogo dove è avvenuta l’infrazione. Statisticamente il più “sicuro”, ma con degli oneri. Occorre pagare un imposta di minimo 43,00 euro, Occorre presenziare all’udienza.

 

Qui un po’ di informazioni tecniche: https://sosonline.aduc.it/modulo/ricorso+al+giudice+pace+contro+multe+al+codice_7418.php

 

Va da sé, che è molto meglio stare attenti e non prendere multe.

 

 

1 – https://www.aduc.it/notizia/tutti+autovelox+fuori+norma+multe+rischio_141116.php

 

 

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc