Articolo Uno Messina: Interrogazione ARS (Fava) su eventuale trasformazione IRCCS Messina

TITOLO: CHIARIMENTI IN MERITO ALLA GOVERNANCE E ALLA EVENTUALE TRASFORMAZIONE IN FONDAZIONE DELL’IRCCS BONINO-PULEJO DI MESSINA…
DESTINATARI:

Assessore alla Salute, dott. Ruggero Razza
Premesso che
gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) sono disciplinati dal Decreto Legislativo n. 288 del 2003, prevedendo all’art. 2 la trasformazione degli IRCSS in Fondazioni solo ed esclusivamente per quelli esistenti alla data dell’entrata in vigore della medesimo Decreto Legislativo;
che l’IRCCS Neurolesi di Messina è stato riconosciuto in data 04/03/2006;
che a seguito della Legge Regionale n. 24 del 2015 l’IRCCS Neurolesi ha assorbito l’Ospedale Piemonte di Messina
Rilevato che
l’IRCCS di Messina, specie dopo l’assorbimento del Piemonte, svolge una funzione strategica dentro il sistema sanitario e della ricerca scientifica, nel territorio messinese e nell’intera Regione Sicilia – si veda il progetto Hub-Spoke con l’apertura di sedi presso i presidi ospedalieri di Salemi (TP), Pisani e Villa Ginestre (PA), Cannizzaro (CT), Sicli RG – anche grazie all’impegno di lavoratrici e lavoratori spesso legati da rapporti a tempo determinato e precari
in data 31/10/2019 è stata siglata oggi la convenzione tra il Ministero della Salute – DG Programmazione Sanitaria e l’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana che attua il progetto di investimenti presentati dall’IRCCS Bonino Puleio per interventi infrastrutturali e tecnologici pari a 91 milioni di euro da investire all’ospedale Piemonte, presso il presidio neurolesi di contrada Casazza e al Bioparco delle Neuroscienze e delle fragilità di Mortelle, finanziamento ad oggi fermo ma che potrebbe rappresentare un elemento strategico per l’istituto e la città nel suo complesso.
Considerato che
in data 05/08/2020, a firma Direttore Generale, Dott. Vincenzo Barone, e Direttore Scientifico, Prof. Placido Bramanti, l’IRCCS Messina trasmetteva una comunicazione avente per oggetto “Richiesta di trasformazione in Fondazione IRCCS di Diritto Pubblico” argomentando la trasformazione richiesta nella “ necessità di riformulare il modello organizzativo-gestionale dell’istituto” per “attrarre” non meglio specificati “nuovi apporti oltre a quelli degli interessi originari”
n data 25/09/2020 si è svolta presso la Direzione Sanitaria dell’Ospedale Piemonte un incontro tra i vertici dell’ente e le delegazioni sindacali per discutere sulla volontà espressa del management di trasformare l’RCCS in Fondazione
le principali Organizzazioni Sindacali hanno manifestato, attraverso una serie di prese di posizioni, le preoccupazioni e perplessità delle lavoratrici e dei lavoratori dell’IRCCS Neurolesi-Piemonte, in particolare in
riferimento alla garanzia dei livelli occupazionali dei dipendenti con contratto del pubblico impiego a tempo determinato ed a tempo indeterminato e al destino dell’Ospedale Piemonte
Evidenziato che
in data 09/09/2020 il Ministero della Salute – Direzione Generale della Ricerca e dell‘innovazione in Sanità, con nota avente per oggetto “Richiesta di trasformazione in Fondazione” rispondeva al management dell’IRCSS Neurolesi Piemonte rimandando al già citato all’art. 2 del D.lgs. n. 288/2003 considerando che “non vi sono in passato fattispecie analoghe” e ritenendo che “l’istanza di trasformazione debba essere trasmessa dalla Regione in cui l’istituto ha sede” rinviando quindi alla Regione Siciliana la responsabilità di avviare l’eventuale istanza di trasformazione
Evidenziato, altresì, che
la proposta di trasformazione avviata dal management dell’istituto – a firma del Direttore Generale e del Direttore Scientifico (e non del Direttore Sanitario) – appare quantomeno inopportuna almeno per due ordini di motivi:
– il fatto che l’istituto è in attesa della cosiddetta “site visite” da parte della commissione di valutazione ministeriale per la verifica dei requisiti necessari ai fini del mantenimento del riconoscimento dello status di IRCSS (artt. 13 – 15 D.Lgs n. 288/2003), come richiamato nella sovracitata comunicazione del Ministero della Salute – Direzione Generale della Ricerca e dell‘innovazione in Sanità
– l’imminente scadenza naturale del mandato del Direttore Scientifico, Prof. Placido Bramanti – al netto dei dubbi sulla possibilità di permanere nel ruolo dopo essere stato posto in quiescenza già sollevati in una precedente interrogazione cosi come l’eventuale incompatibilità per lo svolgimento delle funzioni di consigliere comunale nel Comune di Messina
eventuali ricadute di una eventuale trasformazione andrebbero valutate opportunamente sia in termini di profili dei contratti delle lavoratrici e dei lavoratori oltre che sulla tenuta del sistema sanitario territoriale in ragione delle funzioni svolte dall’Ospedale Piemonte,
le caratteristiche della governance di un ente devono avere come unico interesse l’implementazione di cura e ricerca sanitaria e non certo la salvaguardia di posizioni individuali
Tutto ciò premesso considerato rilevato ed evidenziato per sapere:
Se l’assessore ritenga esistano motivazioni per intervenire sull’attuale governance dell’IRCSS di Messina avviando una procedura di trasformazione della quale ad oggi non risultano ragioni ne’ chiare ne’ manifeste e il cui iter è in capo alla Regione Siciliana
Se non ritenga invece di attenzionare il ruolo dell’IRCSS di Messina all’interno del servizio sanitario regionale rafforzando e potenziando innanzitutto l’Ospedale Piemonte, specie in questa fase. e soprattutto verificando e portando al superamento le tanti posizione lavorative caratterizzate da una condizione di precarietà.
(l’interrogante chiede lo svolgimento con urgenza)
20/XI./2020 FIRMATARIO
On. Claudio Fava

Segretario Provinciale di Articolo Uno Messina,  Domenico Siracusano

“Riteniamo che l’IRCCS di Messina – spiega Domenico Siracusano, Segretario Provinciale di Articolo Uno Messina – possa rappresentare una risorsa in termini di servizi sanitari e contributo alla ricerca il nostro territorio e l’intero Mezzogiorno. Serve però una visione chiara delle prospettive future, a partire dalla stabilizzazione e strutturazione del personale e dalla definizione degli investimenti legati ai 91 milioni, che passa – sottolinea Siracusano – da un rinnovamento del management superando una gestione troppo spesso legata a scelte di corto respiro e spesso poco chiare e trasparenti, come la richiesta di trasformazione in Fondazione che è oggetto dell’interrogazione di Claudio Fava che ringraziamo per il suo intervento puntuale”