
Arriva in Sicilia “Fame di verità e giustizia”, un viaggio a 30 anni dalla nascita di Libera e della sua rete associativa, che attraversa il Paese, da Nord a Sud e in Europa con iniziative, flashmob, laboratori, assemblee, speaker corner e azioni di denuncia per animare il dibattito pubblico con l’obiettivo di riscrivere la piattaforma in tema di lotta alle mafie e corruzione, con una funzione di advocacy rispetto alle istituzioni competenti.
Le iniziative, la piattaforma politica e i dati sui reati spia e corruzione saranno presentati venerdì 13 giugno, ore 10.30, a Palermo, a Piazza Castelnuovo n.13 con un flashmob dove sarà inaugurata un’osteria particolare, con pochi tavoli e un menù speciale di 12 portate difficili da digerire.
Le tappe organizzate dal Presidio “Nino e Ida Agostino” e dalla rete messinese di Libera sono tre.
- Il primo appuntamento è venerdì pomeriggio 13 giugno, ore 18:30, a Villa Dante (lato Provinciale – Via San Cosimo). Sarà data voce alla Fame educativa, denunciando che povertà e disuguaglianze alimentano il rischio di reclutamento criminale e che la risposta dello Stato non può essere solo repressiva: l’emergenza va combattuta attraverso la promozione umana. I partecipanti demoliranno il “muro” fatto di parole, dati e numeri legati all’emergenza e realizzeranno simultaneamente un “nuovo muro umano” fatto di strumenti e proposte. Il coro di parole nuove e positive simboleggerà la forza della rete, dimostrando che le azioni e i percorsi più efficaci sono quelli collettivi e che l’educazione è strumento fondamentale di emancipazione dalle mafie e di costruzione di un’alternativa valida.
- Altra Fame – quella di giustizia ambientale e sociale – altro flashmob, domenica 15 giugno. Questa volta i partecipanti si ritroveranno a Capo Peloro, alle ore 18.30, in Piazza dell’Angelo. Sulla nostra comunità incombono progetti di grandi opere, come per esempio il Ponte sullo Stretto di Messina – allo stato attuale mancante anche della sicurezza scientifica che si possa realizzare – o di riqualificazione imposti dall’alto, come quelli per le Aree simbolo dell’industrializzazione messinese del secolo scorso. Atti aventi forza di legge che vanno però in contrasto con la nostra Costituzione, con i diritti delle persone e dell’ambiente, e persino con l’art. 3, contenente il principio di uguaglianza formale e sostanziale. I partecipanti e tutt3 coloro che vorranno unirsi, sceglieranno un simbolo del proprio territorio da proteggere, valorizzare oppure rigenerare, per rappresentare l’idea che lo sviluppo deve passare per la condivisione con le comunità e che il patrimonio ambientale, così come quello animale, vanno protetti e difesi dalle speculazioni e dagli affari illeciti. Si formerà una catena umana che, richiamando i colori della pace, simboleggerà la resistenza e l’unione della nostra comunità.
- L’ultimo appuntamento sarà il 16 giugno, ore 9.30, all’angolo tra viale Gazzi e via U. Bonino, per dare voce alla Fame diverità e memoria viva, quella che genera giustizia sociale e diventa un fatto collettivo. Hanno fame di verità i familiari delle vittime innocenti delle mafie che ancora non conoscono chi e perché abbia ucciso i loro cari. Lunedì 16, quel vialone nei pressi del quale è stato assassinato Ignazio Aloisi, vittima innocente messinese – un nome, una storia e una famiglia ancora in attesa – verrà re-intitolato simbolicamente a “Tutte Le Vittime Innocenti Delle Mafie In Attesa Di Verità E Giustizia”. Unendoci ad altre città d’Italia che, nello stesso momento, in altre regioni, testimonieranno la medesima rivendicazione, chiederemo al Governo di riconoscere e garantire diritti e bisogni a chi ha subito un dolore provocato dalla violenza mafiosa; di prendersi cura dei nostri territori per liberarli dalle armi e dalla cultura della violenza attraverso l’educazione, l’innovazione e la dignità del lavoro.