Bologna – “Se noi giudici dobbiamo abbandonare percorsi condivisi con i pubblici ministeri, non si vede perché dobbiamo fare percorsi condivisi con l’avvocatura”. Queste parole, pronunciate dalla presidente del Tribunale di Taranto, Rosa Anna Depalo, e riferite al disegno di legge sulla separazione delle carriere in magistratura, hanno fatto sobbalzare l’Associazione nazionale forense.
“A una situazione del genere- commenta alla Dire il segretario generale dell’Anf, Giampaolo Di Marco- non si risponde con una provocazione. Peraltro, non era neanche il contesto adatto in cui lanciare quella provocazione, sperando sia tale”. Depalo infatti si è espressa a un convegno organizzato dall’avvocatura tarantina.
Il rammarico è che “davanti a un provvedimento divisivo si risponda in modo ulteriormente divisivo”. Secondo Di Marco, poi, le parole di Depalo hanno un altro profilo “inquietante” perché “la presidente dovrà avere a che fare con gli avvocati a prescindere, visto che nei Tribunali per legge, oltre al presidente, c’è anche l’Ordine degli avvocati”. E l’auspicio, conclude Di Marco, “è che i rapporti istituzionali con l’avvocatura continuino ad essere corretti e dignitosi e improntanti alla reciproca crescita”.
Dal 2008, l’Unione Europea celebra il 23 agosto la Giornata Europea della memoria delle Vittime dei Regimi Totalitari, che era nata come Giornata Europea della Memoria per le vittime dello stalinismo e del nazismo. La […]
Il Natale quest’anno si avvicina timidamente, quasi in silenzio, a non voler farsi accorgere che tra qualche giorno arriverà il suo momento. Apriremo regali, ci ritroveremo a tavola, chi con amici chi con parenti, senza […]
Gli italiani e l’irrazionale. Accanto alla maggioranza ragionevole e saggia si leva un’onda di irrazionalità. È un sonno fatuo della ragione, una fuga fatale nel pensiero magico, stregonesco, sciamanico, che pretende di decifrare il senso occulto […]