Ancora una volta Messina è travolta da inchieste che, al di là dell’esito di indagini e processi, descrivono un sistema marcio.
La città è travolta da un declino che sembra inesorabile: le ragazze e i ragazzi emigrano in massa, molte aziende sono in crisi e i tassi di disoccupazione sono elevatissimi, zone centrali e periferie sono abbandonate, dispersione scolastica e presenza della criminalità segnano la vita di molti quartieri, non c’è una visione dello sviluppo possibile.
Di fronte a tutto ciò, e a molto altro, il sistema di potere messinese si conferma malato, corrotto e corruttibile. Oltre vent’anni fa si parlò di “verminaio” e oggi? In una città stanca e svuotata, che sta deperendo sotto l’ombra di un ponte che non c’è, non si trovano neanche le parole per descrivere quello che sta accadendo.
Di fronte all’eterno ritorno degli stessi cognomi, delle stesse famiglie, di fronte al continuo perpetuarsi di pratiche che al di là della rilevanza penale evidenziano, come confermano intercettazioni e interrogatori, lo sfregio delle istituzioni e di ruoli e funzioni che dovrebbero essere a servizio della comunità, di fronte alla sfiducia di tante e tante cittadini intorno a noi non possiamo più tacere o restare fermi.
Non bastano piccoli accomodamenti, non basta accontentarsi di avere qualche servizio pubblico che più o meno funziona, non basta più l’indignazione.
ADESSO BASTA! Messina cambia se cambia Messina.
Messina può cambiare se si diffonde una consapevolezza e una responsabilità condivisa nella città, nei quartieri, nei luoghi di lavoro, nel terzo settore e nel volontariato, nella cultura, a scuola e all’università.
La comunità può rialzarsi davvero se decidiamo in tante ed in tanti di farlo.
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