
I sottoscritti consiglieri comunali Libero Gioveni e Antonino Carreri,
premesso che:
• durante i lavori della Sesta Commissione consiliare del 10.01.2018, abbiamo potuto finalmente apprendere, dalla viva voce dell’assessore alle politiche sociali Nina Santisi, dell’imminente apertura (nel mese di febbraio) del nuovo micro nido aziendale comunale ubicato al piano terra di palazzo Zanca;
• la nuova struttura comunale si andrà ad aggiungere alle tre strutture presenti sul territorio che sono: “L’angolo del cucciolo”, S.Licandro” e “Camaro”;
• da circa 1 anno, le tre strutture preesistenti e il nuovo micronido aziendale, sono stati affidati, attraverso regolare bando di gara, ad una A.T.I. che garantisce il servizio come puntualmente descritto dall’art. 4 del Capitolato speciale d’oneri;
• nello specifico il capitolato d’oneri prevede il servizio per max 25 minori tra i 12 e i 36 mesi all’asilo Angolo del Cucciolo, per 48 minori a S.Licandro, per 21 minori a Camaro e per 12 minori di età compresa tra i 12 e i 36 mesi al micro nido di palazzo Zanca;
considerato che:
• dall’affidamento del servizio e sino all’ormai prossima apertura del micro nido di palazzo Zanca, in quest’ultimo non è stata fornita alcuna prestazione dalla predetta A.T.I. (certamente non per responsabilità della stessa);
• nel parere rilasciato dal Collegio dei Revisori dei Conti sul Bilancio Consuntivo 2016 emerge un dato parecchio allarmante circa il disallineamento fra entrate (soltanto 44.000 euro) e costi del servizio (ben 526.000 euro), con un’incidenza appena del 8,37%, suffragato anche dalla recentissima sentenza della Corte dei Conti in merito alla gestione dei servizi a domanda individuale;
• che la riforma della “buona scuola” pare abbia introdotto per decreto la trasformazione degli asili nido come “primo passo all’interno dell’istruzione”, al pari della scuola materna, e non più come “servizio di assistenza a domanda individuale”, sulla stessa stregua di alcune norme nazionali (Legge 146/90, Legge 42/2009, Legge Delega sul Federalismo fiscale del 2011, Quadro Strategico nazionale 2007-2013) per le quali, seppur la Corte dei Conti della Regione Sicilia si sia pronunciata diversamente, sembrano delineare un percorso legislativo che vorrebbe definitivamente sancire la definizione di asili nido come “servizio obbligatorio”;
Tutto ciò premesso e considerato, i sottoscritti consiglieri comunali
interrogano il sig. Sindaco per sapere:
• quanti minori vengano effettivamente assistiti ad oggi nei tre asili funzionanti, atteso che non in tutti gli asili nido si è raggiunta la copertura di tutti i posti disponibili, nonché per i restanti 12 posti del micronido non si è ancora di fatto operativi nonostante il bando lo prevedesse sin da subito;
• se alla A.T.I. titolare del servizio siano state mai liquidate somme per la gestione del micronido di palazzo Zanca ad oggi mai attivato;
• a quanto ammonta per l’anno 2017 (quello effettivamente interessato dal nuovo bando) la spesa complessiva delle gestione delle quattro strutture e quanto sia l’incidenza fra entrate e uscite;
• se, alla luce dei rilievi fatti dalla Corte dei Conti e dal collegio dei Revisori dei conti, sulle evidenti perdite del servizio, l’amministrazione abbia valutato ipotesi alternative, quale ad esempio l’internalizzazione del servizio, al fine di mettere fine a tale sanguinosa “emorragia”.
• se, in virtù della riforma sulla “buona scuola”, vogliano approfondire e seguire l’importante percorso legislativo interloquendo col MIUR, al fine di porre in essere anche nella nostra città questa radicale inversione di rotta nella gestione complessiva degli asili nido, che così verrebbero scorporati dai servizi a domanda individuale, purtroppo sempre sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti.