C’è ancora un comandante

Da carabinieri straccioni a volte, quando tutto sembra cadere sotto il falso e l’insinuazione eretti a sistema dagli sciacalli di sempre, ci chiediamo perchè. Perchè andare avanti, perchè soffrire mentre tanti gioiscono, perchè combattere mentre tanti giocano, perchè morire mentre tanti saccheggiano.
E allora ci attacchiamo alla Costituzione, quella che noi viviamo, quella che molti ricordano di tanto in tanto, e che noi difendiamo giorno per giorno;
e allora ci attacchiamo ai nostri martiri, quelli di Cefalonia di Radicofani delle Fosse Ardeatine, di Fiesole di Torre di Palidoro, di Palermo, di Monreale.
Alla fine capiamo il perchè e ci troviamo felici, invincibili carabinieri straccioni nella difesa dell’inerme, dell’umile, dell’indifeso.
Questa è la nostra tradizione, questo è il presente che vogliamo, questo è il futuro da costruire: contro gli sciacalli di sempre, contro i padroncini di oggi, contro i criminali e le lobby che sfruttano il popolo. Noi con voi, con il comandante di sempre, con il generale discriminato, abbandonato, ostacolato, da quelli che avrebbero dovuto difenderlo imitarlo, sostenerlo. Insieme al carabiniere Carlo Alberto dalla Chiesa uniti contro le rappresaglie e le minacce dei potenti, contro le discriminazioni dei potenti che umiliano i nostri rappresentanti e li obbligano all’esercizio della decimazione, della deportazione. Per questo oggi come sempre, su tutto e su tutti è la fiamma della nostra fede è il nostro grido, è la lotta con i denti, è la rabbia per resistere; è la gioia di dare, di donare senza nulla chiedere. Sono i nostri valori, sono le parole del nostro generale che faremo rivivere con le nostre azioni ogni giorno.

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