Una città sotto scacco

La storia della sfiducia all’amministrazione Accorinti, se necessario, ha evidenziato come la POLITICA per la maggioranza degli interpreti cittadini sia solo ed esclusivamente strumento per occuparsi degli interessi personali. L’idea, però, che siano tutti uguali non ci sta bene affatto! La Città, i Messinesi devono capire che esistono persone che davanti al disastro di un’esperienza fallimentare come la Sindacatura Accorinti, figlia di un’apertura di credito mai vista, sono pronte ad andare a casa nell’interesse dei cittadini ed altri che invece sono talmente attaccati alla propria poltrona che non solo non hanno intenzione di lasciarla ma addirittura pensano di poter prendere per il naso tutti tramutando un mero calcolo personale in una questione etica e di principio. Noi ci siamo stancati ed è ora di abbandonare il politicamente corretto per pretendere che le cose siano chiare a tutti!!!
Ad oggi i soli non interessati a fare calcoli personali ed interessati viceversa a salvare la città dall’attuale disastro sono solo i 5 consiglieri di PDR-Sicilia Futura (orfani per loro fortuna del Consigliere Abbate interprete di una delle più fantasiose arringhe difensive dopo aver votato il documento che proponeva la sfiducia nel mese di novembre 2015), i 3 Consiglieri del PD (uno dei quali, Antonella Russo, continua coerentemente ma da superstite un percorso cominciato anch’esso nel novembre 2015 con i consiglieri, ora forzisti, Zuccarello e Sindoni), i 2 consiglieri di NCD ai quali, da ciò che leggiamo, andrebbe aggiunto il Consigliere De Leo del Megafono.
Insomma ci sarebbero 11 delle 16 firme necessarie per presentare la sfiducia in consiglio e propedeutiche al traguardo delle 27 necessarie per sfiduciare Accorinti. La questione, paradossale anzi grottesca, però non sta nel fatto che solo 11 consiglieri su 40 credono che questa esperienza debba terminare.
Nossignore!!!
Abbiamo i consiglieri di Forza Italia, teoricamente all’opposizione, che la voteranno solo se si raccoglieranno le 16 firme, il consigliere Adamo che stizzito per essere stato tacciato di una fuga in avanti all’atto della presentazione della prima proposta di sfiducia oggi si vuol vendicare ripensandoci, i due restanti consiglieri del Megafono che non sono disponibili a votarla anche se sono tra i più feroci oppositori dell’amministrazione, l’UDC che non ha ancora dichiarato cosa farà ma il cui leader D’Alia aveva già ripetutamente invitato Accorinti alle dimissioni usando aggettivi coloriti, ed infine gli ex consiglieri Cambiamo Messina dal Basso che si pongono sulle stesse posizioni, sembra assurdo ma è vero, di Forza Italia e le ultime due consigliere rimaste in dote ad Accorinti che non voteranno la sfiducia. Insomma in oltre 30 sono convinti che questa esperienza debba finire e che la sfiducia vada votata ma solo in 11 ad oggi sono effettivamente pronti a lasciare la poltrona. Tra i deputati, tutti in fila per attaccare Accorinti per la sua oggettiva debacle, solo Picciolo e Germanà hanno preso posizioni chiare e nette degli altri non si sa nulla.
La POLITICA è cosa seria ed è la più alta e nobile delle arti ma qui a Messina a quanto pare la cosa sfugge a tanti, per fortuna non a tutti.
A noi dei calcoli a seguito della riduzione nelle prossime legislature dei posti all’ARS (da 90 a 70) o al consiglio Comunale (da 40 a 32) non ci importa un fico secco!!!
Se i “pupari” di questa disgraziata città hanno pensato di giocare con la carcassa esanime di Messina invece di inginocchiarsi velocemente provando una miracolosa manovra di rianimazione sappiano che la città non ci starà anche questa volta. Le iniziative dei Sindacati, degli Ordini professionali, della Chiesa, della Prefettura sono solo un piccolissimo antipasto di ciò che proveremo a fare ora innanzi.
Che nessuno pensi di poter passare indenne anche questa volta o che possa “violentare” la Città e contestualmente organizzare convegni sull’etica e sulla morale.
Oggi, e non domani, i Messinesi pretendono chiarezza da parte di tutti.
Chi fa finta di non capire o si erge a salvatore della patria dica invece la verità alla città.
Se la sfiducia verrà presentata in questa settimana potrà essere votata prima della fine di marzo e, se concordato la Regione, il Commissario potrà arrivare in tempo, prima che scattino i 45 giorni, antecedente alla data prevista per la tornata elettorale, necessari per convocare i comizi e dunque le elezioni.
Se la sfiducia esiste nei fatti, così come espresso chiaramente da Partiti, deputati e Consiglieri, allora ci si affretti a ridare la parola ai messinesi, altro che commissariamenti che durano anni. Le ultime considerazioni e domande, le più amare, le consegnamo al Sindaco. Come può restare in carica sapendo che la lasciano in sella solo per meri calcoli personali? Come può scimmiottare la politica di #quellicheceranoprima e sostenere di avere raggiunto risultati che nei fatti sono inesistenti? Come può non pensare a Messina ed ai Messinesi invece che alla propria poltrona? Sappiamo che non ci risponderà e che eviterà il confronto, come fa da quasi tre anni, ma se non renderà conto a noi ed ai messinesi dovrà farlo con la sua coscienza. Speriamo per la Città che almeno l’ultimo atto possa essere all’altezza delle enormi aspettative che i Messinesi avevano riposto in Lei. Vada a casa e ci risparmi questo vergognoso teatrino dell’assurdo capace solo di allontanare, se possibile, di più la gente dalla POLITICA.

Il Rappresentante
Alessandro Tinaglia