
di Roberto Gugliotta
Il Sistema Messina ritiene inutile e di più nocivo parlare dei numeri certificati dal Sole 24ore. E’ un flash, indiscutibile, che rileggo in una rapida rassegna stampa molto utile per capire la qualità della vita che ci regala la Rivoluzione dal basso di Renato Accorinti. E anche per capire questo momento strano, in cui ci si trova a radiografare un evento non inatteso, tutti a dire che era nell’aria da tempo. Ma intanto, per pesarlo, guardare certe impaginazioni: banche che truffano, la sconfitta del Messina calcio di Arturo Di Napoli di spalla. Sorrido. Non è cambiato nulla. Promesse, flop, fumo negli occhi. I numeri raccontano che questa è una città scartata, derisa, truffata anche da chi si proclamava paladino degli ultimi… sì paladino degli ultimi baroni! Questa è una situazione paradossale. Che se brighi nelle commissioni communali meno di cinque volte sei un mito, e se lo fai una di più, un cattivo politico. La storia la scrivono i vincitori e ci credo, hanno fatto la loro mossa, hanno sempre sostenuto che contano solo i fatti, non le parole. Ma le parole dicono pure altro. Qui parlano tutti e pochi chiedono scusa ai cittadini al di là e al di sopra dei comunicati e del loro linguaggio bloccato e freddino, le classifiche del Sole 24ore vanno viste come il non ci sto più di una comunità che è al servizio della Lobby dello Stretto sotto ogni colore politico. Con Accorinti la situazione è peggiorata perché la qualità della nostra vita è uno schifo. Sfido chiunque a dimostrare il contrario. Non si tratta solo di ripensare e rifondare la città (darle un nuovo look?) ma di ripensare il modo di affrontare le tantissime emergenze, questo Sistema è marcio: la responsabilità è legata alla libertà, e la libertà è qualcosa di essenzialmente personale. A meno di entrare in una solidarietà diabolica, in cui ciascuno è collegato nel perpetrare un delitto comune. Queste cose è meglio saperle… good morning Messina!!!