Riprenderemo con le notizie sul calcio…

 

di Roberto Gugliotta

Non invidio per nulla quelli che oggi sono in prima linea per tenerci informati sui fatti di questa città. La faccenda diventa maggiormente complicata se si va sull’attualità, sul giornalismo, e perfino le grandi menti denunciano qualche imbarazzo… Come si può raccontare la quotidianità senza mettere in cattiva luce la classe dirigente vicina al Sistema? E se uno svela uno scandalo è passibile di licenziamento? Perché vedo gli stessi volti alternarsi tra un fatto di cronaca e una festosa festa istituzionale? E’ normale che chi dovrebbe controllare si coccola il controllato e viceversa? Sarà, ammetto di aver saltato qualche puntata. Per fortuna che ogni santo giorno ci raccontano cose bellissime accadute tra salotti e stanze istituzionali con l’immancabile e doverosa lezioncina di morale civica (lezione che i nostri intraprendenti opinionisti amano molto impartire); ci rammentano, con aria grave, che il vecchio politico è cattivo, e ha fatto tante vittime. Se non c’è lavoro per tanti giovani è colpa di quelli che amministravano prima; se la ricerca va un tantino lenta è un problema che deriva dal precedente Magnifico rettore. E la sanità? Se le cure sono costose le responsabilità vanno addebitate al manager di una repubblica fa. Esattamente quello che già sapevamo. Quindi non è chiaro se oggi sapremo chi sarà il colpevole di domani. Non è un problema che ci riguarda: della serie, dite la vostra che ho detto la mia. E’ vero che il conduttore, un po’ impacciato, preavvisa, e annuncia con garbo: "Una pausa". Riprenderemo con le notizie sul calcio. C’è sempre una palla che rotola, e qualcuna va in buca. E se scoppia l’ennesima tempesta pallonara (partite truccate, doping, scommesse, ecc) a chi volete che importi? All’amico del dirigente o al compagno di bevute del mister? Il tifoso non ha voce. A noi penne rottamate dal Sistema non resta che sospirare un ottimistico: "Ci rivediamo tra poco". Ma non è bello, non è questa la professione che avevo in mente… tutti bravi, tutti lavati con Perlana. Più o meno. Musica e via con i comunicati. E questo è l’aspetto meno credibile, e anche meno apprezzabile, dell’intera vicenda.