
di Roberto Gugliotta
Per il "chi ruba paga" sono previste pene severe, ma resta sempre fondamentale scoprire senza dubbi chi ruba e chi è onesto. Per dare spazio alla fantasia, rompere gli schemi, rinnovare i personaggi dando loro il vecchio smalto, la Messinesità da operetta ha capito che bisognava creare delle regole, dei punti di riferimento, affidarsi a un elemento fondamentale per la credibilità di questi buddaci: la coerenza dei comportamenti. Un personaggio può essere perfido senza compiere alcuna violenza, senza rapire bambini, trafficare in droga, corrompere o fare la tratta delle bianche… Il cattivo è quello che ha una testa così, è il più bravo a giocare a scacchi. E’ questa la storia della rivoluzione dal basso? Forse, probabile, chissà. A me pare che si sono fatti due conti e hanno sparigliato le carte. Oggi siamo davvero liberi dalle catene dei padroni? Abbiamo ottenuto le pari opportunità? Viviamo nella consapevolezza dei nostri diritti – doveri? Adesso non so, e comunque non ha importanza. Sapete? la comunicazione rivoluzionaria si fa soprattutto attraverso l’immagine. E già i conti non tornano. Anche la spazzatura è comunicazione (altroché, se lo è). Ed è fatta di immagini. Che però generano nostalgie. Come stavamo meglio quando stavamo peggio! Come siamo cambiati in fretta. Come siamo cambiati in profondità.