Solidarietà ai cittadini che vivono in questa spazzatura

Leggo di tanta solidarietà espressa a fronte di un gesto sicuramente deprecabile e insulso indirizzato a un Amministratore. Anche chi scrive, per quel poco che può valere, manifesta solidarietà a chi ha subito un danno soprattutto morale. Però credo che oggi altrettanta solidarietà, se non maggiore, dovrebbe essere espressa anche nei confronti di altri. Mi riferisco a chi ha creduto per poi vedere tradito il programma che aveva condiviso, a chi per coerenza è statocostretto ad abbandonare un movimento che aveva contribuito a fondare e far crescere per essere accusato di ricercare solamente visibilità, a chi si è impegnato per oltre un anno per poi essere definito “scattru” e liquidati senza una parola di scuse o un chiarimento, a chi si ostina a voler dare consigli e soluzioni scontrandosi contro un muro di indifferenza, a chi voleva partecipare e condividere per ritrovarsi escluso ed emarginato, ai tanti lavoratori che vedendosi sulla strada si sono sentiti rispondere “i mia chi vuliti”, agli operatori del sociale che ancora aspettano l’esito degli Stati generali indetti dopo ben due anni, a “certa stampa” descritta “al soldo del padrone” anche se spesso opera in regime di precariato e in un settore in piena crisi, ai commercianti sempre ascoltati ma mai accontentati quando si prendono decisioni che si ripercuotono in maniera incisiva sulle loro aziende, a tanti altri e infine, agli Ultimi, privi di privilegi e di certezze economiche, costretti a sfogare la loro frustrazione come possono (spesso con gesti spesso inconsulti e deprecabili). Credo sia anche giusto esprimere la mia solidarietà anche verso coloro i quali si aggrappano disperatamente a questa rivoluzione dagli esiti sempre più traballanti. Anzi, a questi esprimo una solidarietà ancora più sentita nella convinzione che, al chiudersi di questa parentesi, ritorneranno ai margini di tutto. Da lì, potranno continuare a sostenere di essere sempre e in ogni caso migliori e più civili di tutti quelli che non sono uguali a loro come hanno sempre fatto e come continueranno a fare negandosi ogni dubbio e, quindi, ogni possibilità di migliorarsi.

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