
di Roberto Gugliotta
I politici negli ultimi anni sono anche rimasti vittime della televisione. Se non partecipano alle trasmissioni televisive non esistono più. In Italia non troviamo più in ogni paese le sezioni di partito, nessuno fa più campagne sul territorio, nessuno sa più chi sono i propri politici di riferimento. Questi signori devono andare in televisione. Però in programmi in cui si mischiano fianco a fianco il ministro, il politico, la starlette, la protagonista del Grande Fratello e il calciatore. Il telespettatore che li guarda pensa che siano tutti la stessa cosa. La politica è qualcosa di più alto. Capisci Accorinti? Continui a farti fotografare con attori e cantanti, atleti e divette. Ma sei fuori dalla realtà cittadina. Altro che Modello Messina… Tu sei in estasi e noi viviamo tra le blatte, i topi e la spazzatura. Viviamo senza regole e con poche certezze. Hai fallito la tua missione, hai deluso chi ti ha conosciuto nello sport e chi ti ha sostenuto quando i tuoi attuali assessori neppure ti salutavano per strada. Ti evitavano perché non spendibile. I giornali censuravano il tuo nome: ricordi Accorinti? Non dimenticare il passato. Non dimenticare da dove sei partito. Ma se l’ingiustizia e la falsità delle accuse offendono, ciò che diviene, anche politicamente, intollerabile è che a esse non si riesce a reagire così che né puoi allontanare da te i sospetti di essere un burattino nelle mani di una lobby né i tuoi fedelissimi riescono a tutelare la dignità dei loro assessori. Renato, quello che ti scrivo non è a cuor leggero: lo faccio con grande rimpianto e altrettanta amarezza.