Iononmiarrendo. se non vuoi grane non cercarle

di Roberto Gugliotta

Ho ricevuto una mail assai interessante: “Vorrei farti notare che il nostro "sindaco" parla sempre come se fosse un paladino dell’antimafia … tutta la città ormai è nella legalità … ma in due anni non ha fatto nulla di concreto. Le strade della città sono ancora piene di monumenti abusivi che ricordano i mafiosi ammazzati per strada e lui non ha mai ordinato di farli rimuovere …. antimafia a parole”.

Accipicchia, non so se prenderla sul tragico o sul ridere questa rivoluzione messinese. Il concetto è assai bizzarro e la quotidianità ci porta a dubitare dei protagonisti. In tutta onestà la rivoluzione dal basso è cosa buona e giusta ma il Sistema Accorinti l’ha trasformata in una barzelletta. Come la lotta alla mafia. Io continuo a sostenere che Accorinti sia un uomo onesto però malato di vanità. Essere adatto ad amministrare una comunità è cosa diversa da occupare piazze e palchi. E i cittadini iniziano a capirlo sulla propria pelle. Non c’è nulla di nuovo nella Messina rivoluzionaria. Neppure nella lotta alla illegalità. Non è solo problema di monumenti o di baracche della frutta … c’è tanto di non detto nelle concessioni edilizie. Le cose un po’ miserabili e un po’ ridicole che tutti a Messina conoscono, da decenni, e che ora stanno diventando visibili: personaggi che si fanno “pagare” ma non danno il resto.

Tutti sono diventati più buoni grazie alla rivoluzione accorintiana ma le cose non funzionano come dovrebbero. Neppure in Consiglio. Bisognerebbe essere ciechi e sordi in città, per non averlo capito… Ne vogliamo parlare delle strade dalle multe immediate se ti fermi due minuti in sosta vietata e quelle dei camion e camioncini fermi tutta la giornata in triplice fila davanti ai supermagazzini ammanigliati? C’è nel malcostume messinese una omogeneità amorale o immorale dentro la diversità delle forme e dei numeri. A Messina sono riusciti persino a capovolgere il codice: l’omicidio va in prescrizione! Credo che la prima ragione del lungo silenzio su certe brutte storie stia nella scelta del male minore. Altro che rivoluzione dei costumi e della morale. Ma per favore… finchè sei utile al Sistema vai bene, quando provi a scardinare certi meccanismi ti mettono la città contro.

Non c’è lotta all’illegalità ma solo vendette da consumare. Una logica perfetta: se non vuoi grane non cercarle, attento alla pagliuzza che tiri su, potrebbe venir dietro un tronco. Puetroppo è vero: la politica è una droga, fa sparire anche la dignità. Ci vuole un po’ di coraggio a fare ‘domande cattive’ ai grandi messinesi del momento. E il coraggio, chi non ce l’ha non se lo può dare. Epperò, iononmiarrendo!