Cessazione del servizio di treni a lunga percorrenza da e per la Sicilia

Al Presidente della Regione Sicilia, all’assessore delle Infrastrutture e della Mobilità territoriale

Premesso che

le ferrovie siciliane trovano la ragione fondante della loro stessa esistenza nella necessità di assicurare la continuità territoriale con la penisola;

d’altronde la brevità del tratto di mare che separa Messina dalla penisola ne ha consentito un attraversamento abbastanza agevole almeno fino a quando l’intero sistema delle ferrovie statali è andato in crisi causando un peggioramento anche di questo servizio “tagliato fuori” idagli investimenti finalizzati alla costituzione e al rafforzamento delle tratte ad alta velocità nell’Italia centro-settentrionale

contemporaneamente rispetto al depauperamento del servizio offerto dalle Ferrovie dello Stato, poi trasformate in S.P.A., si è registrato un incremento del traffico su gommato pesante ed attraversamento a piedi “servito” dalla flotta privata di Caronte & Tourist “agevolata” dalla maggiore elasticità dei vincoli burocratici e da una segnaletica stradale decisamente funzionale alle esigenze dell’operatore privato

Considerato che

interventi finanziari di notevole entità erano stati previsti già con il Decreto Legge
n. 159 del 2007 art. 8, comma 4 allo scopo di “potenziare il trasporto marittimo passeggeri
nello Stretto di Messina……per l’acquisto o il noleggio di navi, l’adeguamento e il potenziamento dei pontili e dei relativi servizi, il collegamento veloce dell’aeroporto
di Reggio Calabria con Messina ed altri eventuali scali, nonche’ per l’introduzione di agevolazioni tariffarie nel periodo dell’emergenza e la istituzione del sistema informativo dei servizi di mobilità nello Stretto"

solo nell’aprile del 2013 era stata consegnata la nave traghetto “Messina”, ammiraglia di Rete Ferroviaria Italiana e Bluvia commissionata ai “Nuovi Cantieri Apuania di Marina di Cararra” munita di apposita celata “prodiera rovescia” per l’entrata e l’uscita dei treni, acquistata per quasi 49,5 milioni di euro allo scopo di rendere più veloce il tragitto fra le due sponde

la stessa legge n. 190 del 23 dicemmbre 2014 aveva garantito uno stanziamento di 30 milioni per il prossimo triennio da destinare al trasporto veloce dei viaggiatori sullo Stretto

Visto che
il primo ottobre 2014 la Regione Sicilia aveva finalmente sottoscritto, dopo anni d’inerzia, un accordo di programma con Rete ferroviaria S.P.A., Ministero delle Infrastrutture e dell’Economia e Finanze volto ad assegnare alla Sicilia 111 milioni di euro e la regia completa del trasporto sull’isola

tale accordo avrebbe dovuto aprire la strada alla stipula di un contratto di servizio ed alla ridefinizione di un Piano Regionale dei Trasporti rivoluzionando de facto la mobilità su rotaia in Sicilia con l’arrivo dell’Alta Velocità

il 2 gennaio 2015 il quotidiano consultabile on line “La Gazzetta del Sud” riportava la notizia relativa alla soppressione del servizio universale garantito da treni a lunga percorrenza con attraversamento dello Stretto ed alla sospensione delle relative sovvenzioni statali quantificabili in 47 milioni di euro

Ritenuto che
il rifinanziamento contenuto nella citata legge n. 190 costituisca in realtà una modifica arbitraria del principio di continuità territoriale “ridotto” al solo e spesso non agevole attraversamento a piedi dello Stretto con i mezzi veloci

tale ridimensionamento della continuità territoriale rischia di essere lesivo del diritto alla mobilità garantito dall’art. 16 della nostra Costituzione

la soppressione dei treni a lunga percorrenza escluderebbe la Sicilia dalla sovvenzione di 100 milioni di euro prevista per il Gestore dell’infrastruttura ferroviaria che provveda all’onere per il traghettamento ferroviario delle merci ai sensi dell’art. 494 della suddetta legge n. 190

tale misura comporterebbe il coinvolgimento diretto di oltre 900 lavoratori fra ferrovieri marittimi, addetti alla manovra, impiegati da Trenitalia ed alla manutenzione, nonché lavoratori dell’indotto

per sapere

se all’atto del rinnovo del contratto di servizio di cui sopra intenda impegnarsi affinché il principio di continuità territoriale non venga ridimensionato attraverso la soppressione del traghettamento dei treni a lunga percorrenza dato che una decisione del genere importerebbe una concreta limitazione del diritto alla mobilità territoriale per i siciliani

se ed in che termini intenda eventualmente tutelare i lavoratori coinvolti, compresi quelli dell’indotto

se ed in che termini, tenuto conto delle spese effettuate per l’acquisto della nuova Ammiraglia di RFI/Bluvia di cui sopra e della rinuncia alle sovvenzioni previste dall’art. 494 della legge 190, ritenga la soppressione a breve

dei treni a lunga percorrenza “economicamente” conveniente tenuto conto che dato lo stato delle infrastrutture siciliane la trasposizione sull’isola dell’alta velocità appare essere un progetto ambizioso e con risultati attesi sul lungo-lunghissimo periodo

(gli interpellanti chiedono svolgimento con urgenza)

FIRMATARI

ZAFARANA VALENTINA (M5S)

CANCELLERI GIOVANNI CARLO
CAPPELLO FRANCESCO
CIACCIO GIORGIO
CIANCIO GIANINA
FERRERI VANESSA
FOTI ANGELA
LA ROCCA CLAUDIA
MANGIACAVALLO MATTEO
PALMERI VALENTINA
SIRAGUSA SALVATORE
TANCREDI SERGIO
TRIZZINO GIAMPIERO
ZITO STEFANO