RADIO ZANCA: ANALISI ELENCO MUTUI

Il Consiglio comunale deve votare la delibera per la rinegoziazione di 39 mutui. Come spesso accade questa delibera arriva 24 ore prima del voto senza allegati, incompleta e priva di un reale analisi politico-giuridica. Elaborando uno schema e incrociandoli con i nuovi tassi di riferimento e le rinnovate scadenze comporterebbero un aggravio di costo di euro 16 mln circa senza considerare che molte sentenze della Corte dei Conti hanno già punito amministratori che hanno fatto ricorso alla rinegoziazione dei mutui comportando un aggravamento della situazione finanziaria di Enti in pre dissesto latente o conclamato.

Su 39 mutui inseriti in elenco ben 14 di essi sono stati generati all’origine per pagare debiti fuori bilancio, la variazione dovuta alla rinegoziazione è pari a euro 7.365.571,00
Su 39 mutui inseriti in elenco solo 7 di essi, con la rinegoziazione avranno un tasso di interesse minore (media – 0,69%) ma i benefici di questa positività viene aggredita dall’allungamento del periodo di durata del mutuo dìstesso. Infatti considerando solo questi 7 mutui se rinegoziati aggraveranno il debito complessivo di euro 2.517.192,17
La rinegoziazione dei 39 mutui ha un costo complessivo di euro 16.243.054,51 questa cifra è il risultato del posticipo temporale delle rate, cioè la differenza tra la somma delle scadenze delle rate attuali e le nuove scadenze e tassi rinegoziati.
All’interno di questo elenco vi è una voce di spesa interessante cioè il mutuo contratto nel 2010 per la società Zancle Spa mai costituita, del valore originario di euro 1.560.000,00 la cui rinegoziazione costerà ulteriori euro 346.000,00… pacco e contro pacco per i messinesi!
Da tutto ciò cosa si deduce che la rinegoziazione comporta un giovamento per l’Ente dato dall’abbassamento delle rate a carico del Comune e non da una rilevante diminuzione dei tassi di interesse, il vantaggio avviene per merito dell’allungamento del periodo di ammortamento, cioè il debito residuo di ogni mutuo (39) viene spalmato su un periodo più lungo in media 8/10 anni in più con alcuni prorogati di 14 anni… una grande responsabilità per recuperare come contropartita solo una capacità di spesa annuale in più di circa 2.000.000,00 di euro.
Ritengo che non esista alcuna convenienza economico-finanziaria da questo provvedimento, l’operazione espone l’Ente ad un debito prolungato nel tempo che ha come unico risultato pratico la liberazione di risorse in una parte del periodo di ammortamento del debito originario ma, in conformità ai principi della sana gestione finanziaria, il vantaggio deve consistere in una valutazione finanziaria ed economica della complessiva situazione dell’Ente, in relazione ai rischi che l’Ente assume con la nuova operazione di indebitamento e all’allungamento della durata del debito, che vincola l’attività futura dell’Amministrazione, questa operazione aggrava ulteriormente la situazione finanziaria dell’Ente senza una visione di prospettiva futura ma solo per risolvere una situazione emergenziale.
Le generazioni future, sulle quali è stato ulteriormente traslato il debito, si troveranno a pagare senza ricevere alcuna utilità patrimoniale, perché i risparmi di spesa dovrebbero evidentemente finanziare spese correnti e non spese finalizzate ad investimenti.
Questa operazione finanziaria certifica questa Amministrazione come “quelli di prima”, l’unica consolazione per loro sarà che non glielo diranno adesso… ma glielo diranno “quelli di dopo”.
Dopo queste valutazioni i Consiglieri Comunali presenti in aula hanno deciso di approfondire la delibera e di aggiornare il Consiglio a Venerdì.