
Dissesto idrogeologico, condoni e scaricabarile. Sui condoni edilizi continua il gioco delle parti che, di volta in volta, vede gli attori recitare parti diverse. Abbiamo già detto che i condoni, di qualsiasi natura, rappresentano la negazione dello Stato di diritto, premiando i furbi a danno degli onesti, ma di quest’aspetto sembra che nessuno se ne preoccupi: oggi il pensiero è tutto focalizzato sull’attribuzione di responsabilità nel classico gioco dello scarica barile. Abbiamo già ricordato che il condono del 1985 fu sponsorizzato da una parte politica opposta a quella che lo varò nel 1994; pochi sanno che il condono stesso proseguì fino al 1998 (altro governo), con la riapertura dei termini per pagare l’oblazione del condono del ’94, e nel 1997 con il condono degli abusi sugli immobili pubblici. Quanto alla sollevazione degli amministratori locali ricordiamo che i Sindaci sono responsabili della vigilanza, della requisizione o dell’abbattimento degli immobili abusivi. Solo nel 2013 sono stati costruiti 26mila immobili illegali, tra ampliamenti e nuove costruzioni (Cresme), in testa Napoli e Salerno. Dov’erano e cosa facevano i Sindaci? Si dovrebbero intasare gli Uffici Giudiziari con denunce per omissioni d’atti di ufficio per migliaia di Sindaci? Il fatto è che mancando lo Stato di diritto si ricorre ai condoni. Che qualcuno si stracci le vesti fa parte della recita.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc.