Radio Zanca: è ora Gran Varietà

di Roberto Gugliotta

Il gran capo della comunicazione dello Stretto ha detto: questo Antonio Vadalà è inaffidabile. L’affermazione così recisa pone imbarazzanti interrogativi, e suggerisce anche qualche paragone. Domanda conseguente: daresti ancora un programma in mano al bello Antonio? E subito vengono in mente altri quesiti ingombranti, esempio: daresti tua figlia a uno come lui? Spirito ribelle ma uomo di squadra questo Vadalà che si prepara al Gran Varietà estivo. Una spruzzata di ironia nel mare delle banalità estive. Scherzi a parte Antonio Vadalà è cult e merita una irriverente puntata su IMG Press, lui che anni fa rischiò la scomunica per avermi fatto partecipare a una trasmissione… mai servo di nessuno nè rivoluzionario d’operetta, aggiungo con pacatezza! Ma perché oggi mi occupo di lui? Lo spunto lo fornisce “Art ME, il dono del Messina Tourism Bureau alla città”. Un dono alla città per ricordare, ma anche per affermare la vitalità di una realtà consapevole, capace di guardare avanti. Gaetano Majolino, presidente del consorzio Messina Tourism Bureau (Mtb), ha esordito così, presentando la prima edizione di Art ME, la kermesse culturale che quest’anno celebra il 60esimo della Rassegna Cinematografica di Messina. Il momento clou del cartellone è costituito dalla mostra fotografica intitolata “60 anni di stelle tra Messina e Taormina – Omaggio a Michelangelo Vizzini. Majolino ha ricordato che l’organizzazione e realizzazione della manifestazione, che prevede anche la proiezione di sei celeberrimi film, lanciati in Europa grazie alla Rassegna Cinematografica, e due serate di varietà, per la direzione artistica di Antonio Vadalà, nasce da “uno sforzo corale” dei soci del consorzio – Provincia di Messina, Università e Taormina Arte – e di una serie di enti e associazioni come l’Autorità portuale, il Cas, la Camera di commercio, la quarta Circoscrizione, il Cral dei dipendenti di palazzo dei Leoni. Oltre all’impegno di alcuni imprenditori. Tutti hanno profuso risorse e servizi. Location d’eccezione sarà il Monte di Pietà, “offerto dalla Provincia”. “Luogo che vorremmo diventasse la casa della cultura messinese”. Mercoledì 23 luglio ore 21,30, Monte di Pietà tocca al nostro Vadalà dare il meglio con “Gran varietà”. Ospiti: Enrico Giaretta, Ricky Portera e Luca Vullo. Con la partecipazione del corpo di ballo del Centro Formazione Danza diretto dalla Prof.ssa Milena Freni. E così con spirito di squadra il nostro eroe ha detto “obbedisco”! Faccia lei, pur che sia fatto bene. Quelli che gestiscono il varietà cittadino hanno non pochi meriti, e gli estimatori e i beneficati non mancano di sottolinearlo, ma sembra che, della parola data, propongano vaghe quanto labili interpretazioni. Al momento di mollare il potere si comportano come il due di coppe quando la briscola è a mazze! Gran Varietà per fortuna è un’altra cosa e merita maggior rispetto e per fortuna regala risate e musica non stronzateeeeeee! Certo quelli del varietà cittadino ci hanno dato il bene della stabilità, si sono comportati con un vivo senso della dignità buddace, anche nei confronti degli amici calabresi, e con l’aiuto degli stregoni e del Profeta (ma è importante anche essere fortunati) hanno fatto scendere la lupa e poi hanno proposto tante rivoluzioni, senza realizzarne neppure una, ma le intenzioni erano sicuramente nobili. Però ragazzi, che disprezzo per gli altri e che maniere disinvolte, tanto nell’amministrare i beni comuni, come nel polemizzare, o nell’affrontare i cosìdetti avversari. Non è uno spettacolo da portare in piazza al contrario di Gran Varietà. Ecco perché tanti motivi e tanti applausi al nostro Vadalà. Lui sì che è un gran cerimoniere, lui sì che onora la piazza! Prima di togliere il disturbo, mi preme mettere in scena ancora una provocazione: ne vogliamo parlare di questi giochi per i posti e per le cariche, meglio se retribuite? Via, devo fuggire via da questi professionisti della patacca che infestano, palazzi, locali, vie del centro: il loro varietà appare come una corte dei miracoli, dove sostavano giullari e questuanti, con qualche robusta rappresentanza di convertiti alla rivoluzione dal basso. Basta essere stati una volta con Accorinti alla marcia No Ponte per avere, come minimo, una collaborazione assicurata. Sì, devo fuggire da questi luoghi infestati da guitti: Antonio Vadalà, in nome dei vecchi tempi, c’è un posto per uno scomunicato nel tuo Gran Varietà? Il mio più nobile pensiero al Messina Tourism Bureau!