Stringiamoci a coorte… è il 2 giugno

di Vincenzo Mannello

Finalmente… il 2 giugno: festa della Repubblica. "Stringiamoci a coorte"….. va bene che siamo 60 milioni e che la Penisola è stretta e lunga ma di certo viene difficile compattarci come invocato da Mameli. La coorte contava 600 legionari romani e, tutto sommato, stringere un pochino per loro risultava facile. Mussolini nel passato e Napolitano oggi hanno tentato di pigiare gli italiani per inquadrarli al meglio. Sul Duce sorvoliamo, altro che coorte…: dai "dieci milioni di baionette" venne tragicamente infilzato piuttosto che difeso assieme al "sacro suolo della Patria". Quanto a Napolitano vero è che, nel corso della sua esistenza ("lunga vita al Re"), è transitato dall’università fascista (Guf) alla "simpatia" per gli Alleati fino a finire nell’internazionalismo proletario. Però "dopo" è divenuto piú nazionalista di Cavour. Volete mettere l’impegno per la celebrazione e la difesa dell’Unità d’Italia? Ha creato e potenziato una "coorte" che neppure Sparta con la metà (i famosi 300 delle Termopili) ha messo in campo a suo tempo. Qualunquisti, disfattisti e, buoni ultimi, populisti niente hanno potuto finora contro la "coorte costituzionale" del monarca repubblicano. La Repubblica c’è, vive e regge gli assalti dei propri nemici. E i gloriosi "coortini" possono esibirsi ogni giorno in tv per il Presidente Regnante, che assiste sempre soddisfatto dal trono quirinalesco. Oggi, ai Fori Imperiali, la solita parata di militari "ufficiali" renderà l’onore delle armi alla "coorte partitocratica" e al Comandante in Capo.
Saranno sicuramente "stretti" sul palco i 600 che la compongono. Che sian "pronti alla morte"….. non ci giurerei.