
di Roberto Gugliotta
In dodici anni di racconti abbiamo svelato tanti imbrogli e riscritto la storia di questo Paese. E’ risaputo, come spiegava Flaiano – che si sarebbe sentito assai disorientato in questo mondo di palloni gonfiati e di velinari – che gli stupidi sono pieni di idee: adesso, però, si fa una certa fatica a capire chi è il vero regista della commedia, quello che è riuscito a far perdere la faccia al nostro paese. Ci sarà mai un colpevole? E per punirlo, quale nuovo incarico gli affideranno? Per fortuna che nella nostra bellissima Messina c’è la banda di Accorinti a tenere banco. Ogni giorno è una risata. Amara. Anche in materia di barzellette, non è vero che siamo tutti uguali. Ci vantiamo sempre di essere imbevuti della moderna lotta alla mafia; di frequentare i salotti giusti. Ultimante, grazie al sindaco scalzo, sono persino tornate di moda le sagrestie. Ce ne riempiamo la bocca. Dio, come siamo santi. Magari anche troppo. Noi siamo sempre assolutamente innocenti… gli altri piccoli demoni. Ma soffrire bisogna e l’ingiustizia esiste. Gli anni in trincea servono pure a qualcosa, o no? Quando vinci un premio ti senti il re del mondo, quando sei messo al bando dai tuoi stessi colleghi, ti senti un diverso, però qualcosa impari. E io sono contento del premi che ho perduto. Spero di non vincerne mai se la chiave del successo significa "essere simpatico". Grazie a chi ci vuol bene. Grazie a chi sparla di Noi, mettendo così sul tavolo la diversità. Per fortuna nostra. Dodici anni dopo l’inizio del nostro viaggio sul vascello pirata abbiamo tanta voglia di raccontare storie e storielle e spernacchiare falsi miti regalando sorrisi agli ultimi. Nonostante tutti i proclami del sindaco "No Dialogo", a Messina non siamo neppure al punto di partenza, ma abbiamo innestata la marcia indietro. Siamo tutti fratelli, tranne che in politica e nell’università, dove si ostinano a nascere figli unici. In un luogo così timorato, che cosa mai può accadere? I nostri libri e le nostre storie dicono il contrario: i ricchi sono sempre più ricchi, e i poveri vanno sempre più giù.