Scuole comunali e finanziamenti CIPE: la regione proroga termini per presentazione progetti edilizia

Con una interrogazione urgente inviata al sindaco di Messina prof. Renato Accorinti, il consigliere Nino Carreri richiede un esplicito intervento dell’amministrazione atto a sollecitare il dipartimento manutenzione immobili comunali a seguito dell’avvenuta proroga dell’avviso pubblicato dall’Assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale avente per oggetto “Interventi per l’edilizia scolastica – Delibera CIPE n° 94/2012.”
“Ho tentato di raccogliere l’appello del dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Enzo Drago – Principe di Piemonte, dott.ssa Giuseppina Scolaro, che è l’identico grido di aiuto che arriva da tutte le direzioni didattiche, asfissiate dalla burocrazia e dalla drastica riduzione di risorse economiche, per girarlo tempestivamente agli uffici comunali ottenendo purtroppo solo timide risposte.” A onor di verità bisogna ammettere che le recenti rotazioni dirigenziali e di personale disposte dall’amministrazione comunale non hanno di certo favorito la pronta riorganizzazione di uffici che stentano tra mille problemi ma certo è che l’amministrazione non può permettersi di perdere opportunità del genere. Tante infatti sono le tipologie di interventi finanziabili: si va dalla costruzione/demolizione/completamento di edifici scolastici, alle ristrutturazioni e manutenzioni straordinarie per adeguamenti degli edifici, alle normative vigenti in materia di agibilità, sicurezza, igiene ed abbattimento delle barriere architettoniche per finire alla realizzazione, ristrutturazione e manutenzione straordinaria di impianti sportivi di base o polivalenti. Lo slittamento dei termini di presentazione dei progetti rappresenta un’ottima occasione per tentare di attingere risorse da impegnare per quel patrimonio, sede di scuole materne, elementari e medie, che è certamente carente dal punto di vista strutturale e manutentivo e per capire anche se questo bando deve essere considerato l’ennesimo “treno perso” o se invece si può ancora salvare il salvabile. Una ghiotta occasione insomma per chi, come nel caso dell’istituto Enzo Drago – Principe di Piemonte, combatte da anni contro le carenze strutturali e logistiche non riuscendo a soddisfare pienamente la forte domanda di iscrizioni. All’Enzo Drago non esiste un’aula magna e lo sanno bene gli insegnanti costretti a riunire il loro collegio nei corridoi, le quattordici aule sono piccole e la struttura non è dotata di palestra per le attività fisiche. Anche il sindaco Accorinti, ex insegnante della E.Drago, era infatti costretto a svolgere la propria attività nella vicina struttura dell’ex-gil. Alla Principe di Piemonte si aspetta da tempo immemore la ristrutturazione delle facciate esterne e di quelle prospicienti il cortile interno per le quali è stato redatto un progetto, inserito nel triennale delle opere pubbliche ma non ancora finanziato mentre, attraverso un altro progetto che è giunto al finanziamento, a breve, sarà dato inizio ai lavori di ristrutturazione di un’altra importante porzione di tetto che permetterà la probabile restituzione alla fruibilità di circa dieci aule del primo piano (aula magna inclusa) che sarebbero fondamentali per realizzare almeno due obiettivi.

Il primo obiettivo che si potrebbe definire “essenziale” è quello di poter aumentare il numero delle classi, ampliando di conseguenza la quantità e la qualità dell’offerta formativa. Non è un mistero infatti che l’Istituto comprensivo Enzo Drago – Principe di Piemonte per la sua posizione strategica sia un punto di riferimento per una grossa porzione della popolazione.

Il secondo obiettivo che si potrebbe definire “nostalgico” è riuscire a riportare classi della media E.Drago nuovamente nei locali della Principe di Piemonte dove si trovavano anticamente….. un modo simpatico di festeggiare gli ottanta anni della stessa struttura!