Il male quuotidiano: la politica di Genovese secondo il nuovo che avanza

 

di Nicola Merlino

Vedo oggi molti prendere le distanze da Francantonio Genovese; io ero responsabile regionale agli enti locali del PPI quando, l’on.le Genovese, proveniente dal centro destra (era stato anche assessore nella Giunta provinciale Buzzanca), è approdato al partito popolare, e, se si esclude il primissimo periodo, i metodi padronali, clientelari e inconciliabili con la dignità di uomini liberi che si occupano di politica, erano già allora emersi in tutta la loro imponenza; senza dire degli interessi contrapposti con quelli della città. Ciò mi ha indotto ad allontanarmi dal Partito Popolare, a non iscrivermi alla Margherita e a non seguire il percorso di formazione del Partito Democratico. Mi hanno espropriato dello strumento più vicino al mio sentire per avere il piacere di "fare" politica. Ho visto tanti, conosciuti da sempre, inserirsi in assoluta armonia nella corte di Francantonio, accettare i suoi metodi, subire vessazioni e portare all’incasso risultati che, per la pochezza del loro spessore politico, non si sarebbero potuti neanche sognare. Dopo aver consentito e legittimato con la loro presenza i metodi che oggi incominciano a emergere, e che non vedeva solo chi non aveva occhi per vedere, oggi, con una nauseante faccia tosta, leggo e vedo che, gli stessi, sono i primi a prendere le distanze da metodi e sistemi, senza i quali sarebbero i soliti portaborse di sempre.