Radio Zanca: non vivo più senza cemento

I messinesi vanno educati: dal silenzio alla disinformazione. Sì perché Il SISTEMA ha cambiato metodo ma non lo strumento: verso qualche cosa e non contro. Anche per quanto riguarda il tema della riqualificazione urbana. Il cosiddetto “salva colline” dei palazzinari. E chi non si adegua paga pegno con la scomunica mediatica! E’ facile mettere insieme tanta gente contro la cementificazione, il sacco edilizio, il Ponte sullo Stretto, ma poi diventa più difficile mettere insieme la stessa gente al servizio di un’idea o di un programma trasparente. Già, questa è la città dei pulcinella, dei trasformisti, dei tengo famiglia: e lo ripete spesso nelle sue prediche un prete coraggioso che risponde al nome di Ettore Sentimentale: “Contempliamo bene il Crocifisso per ricordare il dolore e l’umiliazione delle tante vittime innocenti a causa della fame, delle guerre, degli assassini, della violenza, degli naufragi… Mentre osserviamo questa sovrapposizione di volti, comprendiamo quanto sia paradossale quello che si vive: sta scomparendo il Crocifisso dai nostri ambienti… Per onorare nel giusto modo il Crocifisso cominciamo con il ricordare che il regno da Lui instaurato non è fatto di potere e gloria, ma di servizio, amore e donazione. Nelle nostre celebrazioni talvolta adoriamo, baciamo, lodiamo la Croce. Se tutto dovesse finire qui c’è il rischio che la liturgia si tinga solo di un’atmosfera attraente… perché il “testimone fedele” ci invita non solo a onorare la croce ma a prenderla su di noi, a condividerne il destino doloroso. Concretamente, per noi seguaci cristiani si tratta di accostarsi in spirito di servizio ai crocifissi, portare la giustizia là dove si abusa degli indifesi, reclamare compassione verso i sofferenti…”. Ma un prete umile come può sconfiggere il male dei ricchi portatori del verbo dell’Oro grigio? Messina non conosce la verità ma solo quella che serve a depistare per gestire il potere, e tenere il sacco al SISTEMA. Ecco perchè gli abitanti di questa città non devono e non possono rimanere abulici e indifferenti davanti alle porcherie decise dalla Lobby dello Stretto. Noi rischiamo di essere schiacciati dalla cattiva idea di ambientalismo che da qualche tempo ci perseguita: perché, ci chiediamo, il cemento colora le nostre colline ma non a tutti è vietato costruire? Chi decide chi? Chi è utile a chi? Ma il guaio è che sulla questione sacco edilizio, cementificazione senza regole, ci sono benedizioni e scomuniche che ci lasciano perplessi: parole, solo parole. Ci vengono in mente due provocazioni: abbandonare definitivamente ciò che alimenta una religione che allontana dalla vita che la politica buona vuol generare in noi e “piangere”, perché la conversione al rispetto dell’ambiente e dunque della città di tutti fa soffrire molto. Guardando dentro la storia appare chiaro che i “profeti” denunciano il peccato della comunità versando lacrime… non di coccodrillo.