IL BUIO NELLA GESTIONE RIVOLUZIONARIA DI MESSINA

Già da 2 settimane, come già denunciato dal consigliere comunale Libero Gioveni, anche tutta la parte alta di via Palermo è al buio per i noti furti di rame dai tombini della pubblica illuminazione che stanno letteralmente "spegnendo" la città in moltissime altre zone (Quartiere Lombardo, villa Dante, salita Contino, via Catara Lettieri ecc.) causando, oltre che ingenti danni economici a Palazzo Zanca, anche e soprattutto disagi e gravi disservizi alla cittadinanza.

La vita dei residenti dell’intera parte alta della via Palermo partendo dall’incrocio con viale Aranci (zona Ritiro) è totalmente cambiata – spiega Gioveni – e, non avendo ancora avuto risposte da Palazzo Zanca per le note ristrettezze economiche che non consentono di ripristinare l’impianto, molti di loro stanno già pensando di inscenare delle pacifiche proteste affinché si torni al più presto alla normalità!

Il rischio di un ALLARME SOCIALE quindi – commenta il consigliere – è davvero alto e nonostante gli appelli fatti al Sindaco Accorinti per la convocazione di un tavolo per l’ordine pubblico e la sicurezza finalizzato anche a scovare i malfattori che, vuoi per bisogno, vuoi per uno sporco giro di affari, con la loro azione razziante, stanno fortemente pregiudicando la pubblica sicurezza e il decoro urbano e ambientale, ancora tutto tace!!!

In via Palermo ormai, ad una certa ora del pomeriggio, c’è già il "coprifuoco" – denuncia Gioveni – con i bambini che vengono subito prelevati in casa dai genitori, rimanendoci "segregati"!!!
Alcuni anziani che prima avevano l’abitudine di portare a spasso i propri "amici a quattro zampe" sono stati costretti a cambiare le loro abitudini!
La paura regna incontrastata, insomma – prosegue l’esponente Udc – anche perché questa condizione ambientale non fa che aumentare il rischio di microcriminalità in una zona non certamente "angelica" sotto questo aspetto!
Per non parlare poi delle poche attività commerciali presenti in questo tratto di via Palermo che, oltre alla crisi economica, devono fare i conti anche con queste nuove abitudini dei residenti!

Pertanto – conclude Gioveni – si rende oltremodo necessario trovare immediate e soprattutto definitive soluzioni che, secondo il consigliere, oltre a quelle di "blindare" i tombini con dei dispositivi antiapertura, passano anche dalla possibilità di pianificare e medio e lungo termine, soprattutto nelle zone considerate più a rischio, la progettazione e la messa in opera di impianti con pali a pannelli solari.

Tale soluzione venne adottata diversi anni fa, per esempio, dalla Provincia Regionale nella via Portone Militare (la strada di collegamento fra Camaro e Bordonaro), anche se poi quell’impianto, per ragioni ad oggi sconosciute, non entrò mai in funzione.