
L’organizzazione sindacale CUB, interviene con la presente dopo l’approvazione da parte del Consiglio Comunale del Regolamento introdotto dall’Amministrazione Accorinti che disciplina la tassazione sui rifiuti. Tarsu o Tares? fino a qualche settimana fa la risposta sembrava ovvia, un obbligo di legge da applicare, ma da circa due settimane, con la conversione in Legge del Decreto 102/2013, è stata data l’opportunità ai Comuni, che non hanno ancora approvato il Bilancio previsionale 2013, di scegliere di rimanere con il vecchio sistema di tassazione o fare un salto nel buio con la Tares, dato che l’anno prossimo la Tares sarà comunque superata dalla Trise o dalla Tuc. La Tares è una sorta di patrimoniale cieca in quanto si pagheranno 30 centesimi al metro quadro per ogni superficie senza distinguere ville e abitazioni di lusso dalle abitazioni modeste o povere. Questa parte dell’imposta entrerà nelle casse dello Stato come fiscalità globale. Tra l’altro è oggetto di discussione la presunta incostituzionalità del tributo in quanto in violazione dell’art. 53 della Costituzione italiana. La TARES comporterà per molte famiglie residenti nel Comune di Messina rincari che si aggiungono a una situazione già di grande difficoltà per le fasce più deboli della popolazione, in particolare anziani a basso reddito e famiglie numerose. A tutti questi dubbi si aggiunge la poca chiarezza sui tempi dell’accesso alla scontistica, prevista per coloro che avranno un comportamento virtuoso, visto che in occasione dello scorso Consiglio Comunale, lo stesso Assessore Signorino ha avuto modo di dichiarare che comunque “l’accesso allo sconto avverrà a consuntivo e nella contribuzione dell’anno successivo”. Rimangono, pertanto, inalterate le nostre preoccupazioni. A cui si aggiungono i noti problemi in materia di gestione dei rifiuti che assillano la nostra città, e la mancanza di programmazione che, inevitabilmente, cadranno sulle spalle dei messinesi sotto forma di una tassa gonfiata da tutti gli errori che fino ad oggi non sono neanche stati riconosciuti e corretti. Sarebbe stato preferibile, e si è ancora in tempo per farlo, optare per rimanere in regime Tarsu e applicare la Tares semplificata (Dl 102/2013), non essendoci l’obbligo di approvare il piano finanziario né di articolare le tariffe delle utenze domestiche per numero dei componenti della famiglia. Chiediamo che questa Amministrazione definisca le proprie idee su obiettivi e atti che rispondano ai bisogni reali della città convinti che non si tratti solo di canne al vento.