Mense scolastiche: genitori sempre più in fermento per le incognite sull’autogestione

Sono sempre più in agitazione i genitori degli alunni della scuola primaria per i tanti nodi ancora da sciogliere sul mancato avvio del servizio di refezione scolastica.

Il consigliere comunale Libero Gioveni stigmatizza l’ancora poca chiarezza e un leggero immobilismo da parte di alcuni dirigenti scolastici in merito alla proposta dell’assessore alla pubblica istruzione Patrizia Panarello di adottare la soluzione provvisoria dell’autogestione nell’attesa di approvare il bilancio di previsione, che di fatto potrà consentire di bandire la gara per il servizio (ma che in base ai tempi tecnici non si prevede prima del prossimo febbraio!!!)

La stagione scolastica è iniziata già da due settimane – evidenzia Gioveni – e nelle scuole cittadine regnano ancora forti dubbi sulla possibilità di sopperire in qualche modo al prezioso servizio della mensa, propedeutico a quello altrettanto utile del tempo pieno.

Non volendo considerare solo per un momento il dramma occupazionale degli addetti al servizio che si spera in breve tempo possano riprendere ad operare nelle mense scolastiche, ciò che in questo momento preoccupa è il totale silenzio da parte di chi, ognuno per la sua parte, avrebbe comunque dovuto accelerare il seppur provvisorio metodo dell’autogestione!

Ne consegue – spiega il consigliere – che in particolare nelle scuole periferiche dove purtroppo si tocca con mano la povertà e risulta elevato il disagio sociale (fa rabbrividire sentire dire da qualche mamma che il proprio figlio col servizio mensa avrebbe avuto garantito finalmente un pasto caldo!!!), l’inerzia che al momento vige non può che risultare deleteria!

Parimenti, anche per le famiglie che fortunatamente vivono in condizioni economiche migliori, il servizio diventava prezioso per quelle mamme lavoratrici che oggi invece si trovano costrette a lasciare il lavoro o a fare i salti mortali per conciliare i propri orari con quelli di uscita da scuola dei propri ragazzi.

L’ulteriore idea alternativa del "pranzo a sacco" invece – secondo l’esponente Udc – non può essere tenuta in considerazione se non in via eccezionale per qualche giorno, in quanto ritenuto poco salutare nei quasi certi controlli del servizio di Medicina scolastica che, come è noto, ha l’obbligo di verificare che i bambini consumino un pasto igienico all’interno di una dieta equilibrata.

Pertanto, alla luce della sempre più incerta situazione regnante, Gioveni auspica da parte dell’assessore Panarello la convocazione urgente di tutti i dirigenti scolastici interessati e delle categorie sindacali per il definitivo avvio del servizio di refezione scolastica autogestita, che certamente potrà lenire gli enormi disagi a cui tante famiglie al momento stanno andando incontro.