Proposta di realizzazione di un dormitorio pubblico per i senzatetto

Con la presente, il sottoscritto Libero Gioveni, consigliere comunale, in riferimento a quanto indicato in oggetto e nella consapevolezza di "invitarVi a nozze" su un argomento cardine del Vostro programma elettorale, intende significarVi quanto segue:

Il clima rigido che fra qualche settimana giungerà inevitabilmente anche dalle nostre parti riproporrà con forza l’annosa e irrisolta questione dei senzatetto e clochard in città, per il cui vitale e imprescindibile ricovero notturno nessuna Amministrazione ha mai dimostrato di avere un concreto interesse, nonostante in passato non siano mancate le occasioni dettate anche dal verificarsi di tristi episodi di morte (si ricordano ancora, infatti, i casi di un paio d’anni or sono dei due poveretti trovati morti a piazza Cairoli e all’interno della Galleria “Vittorio Emanale” oppure quello della povera donna brasiliana il cui corpo è stato trovato senza vita a San Raineri nel gennaio 2012).

In più occasioni, ad onor del vero, lo scrivente aveva proposto a Palazzo Zanca di destinare per esempio i locali dell’ex macello comunale di via Santa Cecilia a dormitorio pubblico per i “senza fissa dimora”, ma una volta inserita la grande struttura nel piano di alienazione degli immobili comunali, questa ipotesi, seppur ritenuta valida quanto meno nelle intenzioni, non ebbe poi alcun seguito.

Orbene, posto che l’ipotesi dell’ex macello potrebbe ritornare ancora utile alla causa visto che più volte le gare per la dismissione sono andate sistematicamente deserte, rimane certamente alto l’allarme per questa tipologia di casi estremi essendo davvero tante, troppe le persone bisognose che dovrebbero essere assistite e curate e, certamente, il freddo che accompagnerà a breve le notti di chi utilizza un cartone come lenzuolo, renderà questo stato di bisogno ancor più drammatico; finora, però, in soccorso di questa gente sono intervenuti soltanto enti assistenziali, associazioni di volontariato e in passato anche i padri rogazionisti che hanno creato per loro diversi posti letto.

Il Comune di Messina invece non è ancora riuscito in quello in cui molte città italiane hanno invece puntato: attrezzarsi di strutture trasformati in dormitori comunali, proprio con l’intento di fornire assistenza ai cosiddetti "ultimi"!!!

Rimanendo convinto che le strutture disponibili (anche vetuste) non mancherebbero, di contro appare evidente la necessità di mettere in campo, oltre che una chiara volontà politica e un grande spirito di solidarietà, anche una sinergia tra enti.

Pertanto, alla luce di quanto sopra esposto, il sottoscritto consigliere comunale

I N T E R R O G A

le SS.LL. in indirizzo al fine di conoscere, ognuno per la parte di propria competenza, se intendano:

1. realizzare un dormitorio pubblico per i senzatetto valutando anche l’ipotesi, visti gli esiti infruttuosi delle ultime aste per la vendita, di scorporare dall’ultimo piano di alienazione degli immobili l’ex macello comunale di via Santa Cecilia;

2. avviare, in alternativa all’ipotesi dell’ex macello, una rete di incontri con le varie espressioni territoriali della Caritas diocesana, con le Circoscrizioni, con le associazioni di volontariato e gli enti assistenziali attraverso cui poter individuare siti o strutture, anche malmesse o inutilizzate (in particolare scuole in disuso) che possano essere destinate a dormitori pubblici per i tanti emarginati e senzatetto presenti in città.