
Se da un lato la società Tirrenoambiente ha tutto il diritto di ricevere le somme dovute dall’ATO attraverso Palazzo Zanca con il debito fuori bilancio che il Consiglio Comunale è chiamato ad approvare, dall’altro questa ennesima vicenda di irrefrenabile "emorragia finanziaria" per le casse comunali deve far riflettere l’Amministrazione che è necessario invertire definitivamente la rotta in tema di gestione dei rifiuti.
Il consigliere comunale Libero Gioveni ritiene inaccettabile che il Comune di Messina – secondo quanto emerge anche dalla delibera all’ordine del giorno del Consiglio – spenda ogni anno nella complessa gestione dei rifiuti ben 40 milioni di euro, parte dei quali sono da destinare a Tirrenoambiente nella qualità di ente gestore della discarica di Mazzarrà S. Andrea!
Per questi motivi l’esponente Udc, pur sottolineando la necessità di avviare un serio percorso finalizzato alla raccolta differenziata dei rifiuti e rischiando, altresì, di risultare impopolare in un tema scottante come quello della creazione di discariche sul territorio, giudica improcrastinabile individuare un’area nel territorio comunale da adibire a discarica per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Pensare, infatti – incalza il consigliere – che con i rifiuti che i cittadini messinesi producono il Comune di Messina debba continuare ad arricchire altri Comuni limitrofi aumentando esponenzialmente il debito a causa dei naturali disallineamenti finanziari fra le risorse programmate nei bilanci di previsione e le fatture emesse dai creditori in riferimento ai servizi effettivamente resi, deve farci riflettere sull’urgente necessità di dare una svolta politica nella gestione dei rifiuti.
Ecco perché – prosegue Gioveni – individuare un’area comunale da adibire a discarica deve far pensare ai rifiuti come risorsa da sfruttare e non come "bomba ecologica" da evitare!
E’ certamente evidente – continua il consigliere – che i residenti messinesi che risiedono nelle vicinanze di una eventuale discarica devono in qualche modo essere risarciti dei disagi ambientali subiti.
Per questo motivo – propone Gioveni – l’Amministrazione e il Consiglio Comunale devono di concerto pensare ad una forma di agevolazione per i cittadini residenti nel raggio di 1 Km. dall’eventuale sito individuato per lo smaltimento dei rifiuti, deliberando di esentarli dal pagamento della futura Tares nella quota spettante al Comune, o la massimo di ridurla del 50%.
L’eventuale ammanco per questa forma di agevolazione – conclude il consigliere – sarebbe certamente irrisorio rispetto agli introiti che invece potrebbe incassare Palazzo Zanca aprendo le porte della discarica ad altri Comuni limitrofi.