Il mercato di Mezzagosto, ovvero la fiera della tristezza

di Antonia Rosetto Ajello

Avevo sperato che quest’anno ci fosse risparmiato lo squallidoe fastidioso mercatino del 14 e 15 agosto, ma non è stato possibile. Pare che questa scelta sia stata sottratta all’attuale amministrazione da una straordinaria solerzia di dirigenti desiderosi di portarsi avanti con il lavoro, che dunque già a maggio avevano praticamente reso vincolante la sua realizzazione.
Resta comunque da fare un piccolo bilancio che rafforzi le motivazioni per cui questo deve essere uno dei capitoli vergognosi da chiudere.
1. Resta evidente che non ha senso riprodurre in piccolo il mercato che ha luogo già quasi ogni giorno in quartieri diversi della città “in onore della Madonna”. Sarà stata una brava madre e una donna che ha vissuto per la famiglia ma onorarla con un mercato rionale sembra fuori luogo!!!
2. Non è il caso di continuare a realizzare questa fiera della tristezza nonostante il parere contrario di vigili urbani e protezione civile, perché veicola un senso di insignificanza delle regole che non fa bene alla nostra cultura civica.La situazione è resa più grave dalla trasformazione dell’uso dell’arteria viale Giostra che ora è anche collegata ad uno svincolo autostradale. Resta aperta la domanda se non fosse possibile spostarlo di qualche di qualche decina di metri per metterlo all’ex Gasometro o alla passeggiata a mare.
3. Questo mercatino disturba notevolmente gli abitanti della zona. Decine di famiglie sono costrette a subire i fastidi di un’impresa che non ha alcun ritorno economico e di benessere per nessuno (se si toglie il guadagno, certamente non stratosferico, di una decina di commercianti). Se è stato spostato il mercatino nell’area davanti al Mandalari già diversi anni fa, è una stupidaggine che non ha giustificazioni riproporlo sullo stesso viale.
4. L’afflusso di gente a questo mercato è un indicatore del livello di povertà di offerta della città e, contemporaneamente, offrire alle persone questo triste spettacolo certamente non allarga i loro orizzonti (neanche nella direzione di un auspicabile arricchimento e di un’auspicabile qualificazione anche della cultura popolare, in una città dove la deprivazione la fa da padrona). Sarebbe importante offrire loro un modello di intrattenimento analogo, ma che possa farli accedere a prodotti (anche di consumo) generalmente non accessibili. Quanto meglio sarebbe stato realizzare un mercatino con prodotti realizzati da quegli arcipelaghi di donne artigiane o di botteghe sociali che stanno cominciando a pullulare dappertutto, anche lavorando sul riuso o sulla trasformazione di materiali di scarto? Sono prodotti spesso a basso costo e generalmente belli che creano non solo economica locale, ma anche l’idea che “si può fare”. Forse sarebbe stato possibile quantomeno integrare l’offerta con alcune di quelle realtà.
5. Un ringraziamento va fatto doverosamente agli operatori di Messinambiente che anche quest’anno, come negli anni precedenti, la mattina del 16 agosto hanno ripulito con grande cura la gran mole di rifiuti lasciati dai poco civili commercianti che hanno, come avrebbe detto il mio vicepreside, “bivaccato” nel viale Giostra.
Un ringraziamento a loro, ma, mi chiedo, non sarebbe possibile anche prevedere una penalità per coloro che con i loro comportamenti incivili hanno comportato un lavoro aggiuntivo di alcune ore e uno spreco di risorse (cartone, plastica) che Messinambiente vende e che potrebbero aiutare a risollevare le sue sorti e quelle del Comune? Quale sforzo avrebbe richiesto sistemare questi rifiuti in modo che potessero essere recuperati? Il cassonetto della plastica è vicinissimo e il cartone vieneregolarmente recuperato.
I nomi si sanno perché sono state rilasciate licenze e autorizzazioni: se non si vogliono o non si possono erogare sanzioni amministrative, che si proceda magari a penalizzarli diversamente. Producono un danno economico alla collettività sia in termini di spesa che di mancata entrata, non si vede perché devono farlo senza pagarne le conseguenze.
Anche da queste cose passa quel processo di riqualificazione e miglioramento della qualità della vita nella nostra città che desideriamo tutti contribuire a sostenere.