RADIO ZANCA: MASSONERIA E IMG PRESS, UN COMPLOTTO CONTRO LA VARA

di Roberto Gugliotta

Non andrò a tirare la maglietta al sindaco di Messina, Renato Accorinti, per ottenere un riconoscimento così come non sarò oggi dietro la Vara per ricevere la benedizione di S.E. Mons. Calogero La Piana. Ci sono troppe cose che non tornano in questa città e spesso si preferisce chiudere gli occhi e far finta di nulla pur di sentirsi dire: avete fatto bene! Nella città di Accorinti e di Monsignor La Piana i cittadini si dividono nettamente in due grandi categorie: quella dei rappresentanti della società civile e quella degli orfani, degli ultimi. Eppure, anche a Messina, quando veniamo al mondo, teoricamente siamo uguali, poi, col tempo, diventiamo sempre meno uguali. Ci sono nelle scuole elementari classi di serie A, B, C, D, …Z con la benedizione dei superiori scolastici; ci sono luoghi, salotti, piazze, spazi destinati per raccomandazione divina. Nessun responsabile delle Istituzioni è completamente innocente di fronte a questa situazione. Perché non si può venire a comodi e ipocriti compromessi con la propria coscienza: ma esiste ancora? Nella nostra città impazzita e crudelissima – quanto falso buonismo – ci sono bambini che hanno sofisticati, bellissimi e costosissimi giocattoli, mentre ci sono bambini che giocano con i rifiuti, sporcizia e parassiti dell’intestino e della pelle. La visione dei bambini macilenti dovrebbe essere sempre vividamente presente davanti a noi tutte le volte che spendiamo allegramente i soldi della Comunità per comprare il voto, il favore, il consenso. Siamo tutti colpevoli nel non denunciare la mafia, la criminalità, la corruzione, il sacco edilizio, il voto di scambio. C’è una Messina che ancora è sotto scacco, che paga come può le mazzette, che chiude gli occhi quando vede un delitto pur di salvaguardare i propri interessi corporativi. C’è una città che preferisce autoassolversi vigliaccamente puntando il dito contro la massoneria, il colpevole ideale per ogni misterioso complotto. La verità è ben diversa anche se penne complici accreditano circostanze e piste. Il perché è presto svelato: meglio deviare l’attenzione dei cittadini per continuare a gestire Messina. C’era un Piano regolatore, c’erano delle aziende, c’erano terreni della Curia e oggi? E’ vero la nostra natura è debole e la lotta tra le buone intenzioni e gli atti costituisce l’inferno quotidiano di molti di noi. A Messina leggo e ascolto bellissimi proclami: no al pizzo, no alla mafia, no all’usura, no alle raccomandazioni ecc… Eppure, ciononostante, pizzo, mafia, usura e raccomandazioni dilagano: come mai? Perché non parlarne liberamente? A chi fa paura la verità? Abbiamo sotto gli occhi quanto sta riuscendo a fare la magistratura peloritana nel colpire il sistema delle tangenti nella nostra provincia. Pensate un attimo se ad avviare questa opera di pulizia fosse stato invece IMG Press nel corso di questi undici anni … spazzatura, sacco edilizio, collusioni mafia – istituzioni, inchieste deviate, servizi sociali gonfiati, delitto Bottari, secondo palazzo di giustizia… Vi abbandono alle considerazioni del caso. Ci vantiamo sempre di essere imbevuti della giustizia, di tutelare i più deboli, di concedere a tutti le pari opportunità ma poi ci nascondiamo dietro dei distinguo, ci facciamo scudo delle segnalazioni, della simpatia per salvare o condannare questo o quello. E come vedete non è roba di massoneria, ma di miseria umana. Poi arriva ferragosto, si deve gestire la Vara e tutto viene a galla: l’etica, la cultura, la religiosità, l’antimafia. Ce ne riempiamo la bocca. Sappiamo sospettare di tutti coloro che ci stanno antipatici a pelle. Magari anche troppo. Tutti sono cattivi, mafiosi, massoni, servi dei potenti. Tutti. Noi siamo sempre assolutamente innocenti e dunque possiamo sfilare degnamente dietro Maria Santissima per le strade di Messina con la benedizione del sindaco Renato Accorinti e di S.E. Mons. Calogero La Piana.