RICCHEZZA E POVERTà

Egregio Direttore,

ogni giorno apprendiamo di episodi di corruzione, concussione, appropriazione indebita di pubblico denaro da parte di politici e amministratori pubblici, che giustamente provocano indignazione e rigetto da parte di tantissimi cittadini. Dall’altra parte la stampa ci informa di ditte che chiudono, della disoccupazione galoppante, di pignoramenti e sfratti a persone che non riescono più a pagare il mutuo o l’affitto, di persone che restano senza tetto e che allungano le file alle mense pubbliche, e di alcuni che presi dalla disperazione e dallo sconforto arrivano fino al suicidio. Sappiamo anche delle favolose retribuzioni e pensioni dei nostri politici e di tanti dirigenti pubblici, spesso senza alcun merito, dei loro plurincarichi e delle consulenze spesso inutili ma superpagate. Cosa hanno fatto o cosa fanno costoro per percepire simili emolumenti, che a volte superano finanche i 2.000 – 3.000 euro al giorno? Mentre altri connazionali tirano la cinghia o crepano di fame? Perché devono sussistere tali vergognose disparità e tali ingiustizie sociali? Se malauguratamente i tanti disperati che hanno perso o non trovano lavoro, quelli sottopagati o assunti in nero e quelli che percepiscono pensioni da fame, presi dalla disperazione, dovessero decidere di ribellarsi e procedere ad una forma di esproprio proletario nei confronti di chi ha tanto cosa farà il Governo ? Metterà l’esercito a proteggere i tanti “fortunati” delle varie caste ? Perché non basterebbero i dipendenti delle varie Forze di Polizia, senza contare che questi prima o poi potrebbero anche girarsi dall’altra parte, vista la disparità di trattamento economico tra essi e coloro che dovrebbero difendere.
Siccome i “fortunati” non lo faranno mai di loro iniziativa, dovrà essere il nuovo Governo a promuovere anzitutto dei provvedimenti atti a ridurre queste stridenti disuguaglianze sociali, riducendo il divario tra le retribuzioni delle classi dirigenti e i ceti subalterni, e a ridurre la spesa pubblica anche sfoltendo la pletora del sottobosco politico che ha ormai raggiunto dimensioni spropositate e gode immeritatamente di eccessive remunerazioni.
Inoltre i Presidenti del Senato e della Camera dovrebbero abolire subito quei vergognosi privilegi di cui godono i Parlamentari, nonché gli ex Presidenti di Camera e Senato (che per dieci anni successivi al termine del mandato usufruiscono di ufficio riservato, personale di segreteria, auto blu, scorta, ecc.).
Cordiali saluti.
Martino Pirone