RADIO ZANCA: OCCHIO AI GRILLINI SONO A UN PASSO DAL COMUNE

Quello che sta accadendo a Roma, in Parlamento, non educa i politici di Messina. Si continua a sottovalutare la reazione popolare dando per scontato che il popolo bue continuerà a votarli, qualunque sia stato l’operato in questi ultimi anni. Quello che non riescono a ficcarsi in testa è che è finita l’epoca del voto di scambio: i politici non possono più dare nulla, neppure la parola d’onore, dato che ormai non c’è più niente da svendere. Ma loro insistono nelle bugie, come conferma questo inizio di campagna elettorale a tutto vantaggio dei grillini: gli unici ad avere per il momento indovinato la comunicazione con la gente. Contrariamente a quanti pensano che il messinese sia facilmente suggestionabile dal SISTEMA noi riteniamo che invece queste Amministrative dimostreranno che anche in questa città l’area del possibile voto grillino si allargherà spingendo la candidata a sindaco Maria Cristina Saija a contendersi la poltrona di sindaco con il rappresentante di uno dei due schieramenti più robusti (centrosinistra e centrodestra). Tra le motivazioni, quella più mirata e insidiosa riguarda la poca credibilità della politica tradizionale. Mancanza di fiducia da ricercare nei debiti di Palazzo Zanca e soprattutto nella scarsezza dei servizi offerti alla comunità nonostante i soldi spesi. Che gli opinionisti che vanno per la maggiore a Messina non dicano la verità ma, più astutamente, cerchino di crearla a vantaggio dei loro amici potenti lo dimostra la precarietà dell’economia locale, per anni punto di rifornimento della cosiddetta società (in)civile. La storia recente di Messina dimostra come la tanto sbandierata etica dei costumi faccia acqua da più parti: concorsi truffa o inventati di sana pianta, previsioni di Bilancio o poco attendibili se non taroccati. Peggio. Scarsa disponibilità della ex classe amministrativa a rispondere sulle tante incongruenze evidenti. Questa confusione della politica aiuta non poco i grillini a essere punto di riferimento di quanti desiderano voltare pagina: anche perché lo ripetiamo non vediamo punti di rinnovamento nelle parole di Felice Calabrò ed Enzo Garofalo. Il loro progetto ci sembra più una restaurazione del sistema esistente. Un sistema a rischio, dove le mele marce non fanno fatica a intaccare le altre. Già, perchè la politica che piace agli opinionisti del SISTEMA si fonda su un curioso paradosso: la disponibilità delle persone a essere manipolate se non comprate. E perché mai i messinesi dovrebbero essere oggi – alla luce di quanto subito dalla politica figlia del SISTEMA – così disponibili da farsi fregare nuovamente votando come sindaco un candidato compromesso se non complice? Qualche utile idiota ha tirato in ballo il senso civile, il lavoro, persino il volontariato… Beh, forse il nostro voto è meglio riservarlo a persone più capaci, quelle che se andranno ad amministrare la città cercheranno di non tradire la fiducia dei cittadini, piuttosto che comprare il loro consenso con favori e raccomandazioni. Promesse indecenti che non potranno mai mantenere.