RADIO ZANCA: LA PROCURA MANDA VITO TATò a fare le pulci al BILANCIO

Dopo sei mesi di tira e molla sul rischio dissesto di Palazzo Zanca la Procura della Repubblica di Messina ha affidato la consulenza sul Bilancio del Comune al pugliese Vito Tatò, esperto nei reati finanziari nella pubblica amministrazione. Una mossa importante che dà il via all’inchiesta che promette scintille: tra le pieghe dei documenti contabili sembrerebbero volatilizzati 40 milioni di euro. E’ chiaro che si tratta di una tegola che potrebbe mettere in dubbio persino le prossime Amministrative ove si dovesse procedere verso il dissesto dello stesso Comune. Una grana in più, insomma, per la politica che da settimane è alla ricerca di un nome spendibile che possa far rialzare Messina da questa crisi. Al problema sindaco di non facile soluzione – tanti papabili ma pochissimi idonei alla causa – ecco aggiungersi la veridicità del Bilancio: un vortice che rischia di coinvolgere il cuore della macchina amministrativa di Palazzo Zanca. Tanti gli aspetti controversi e le presunte irregolarità venuti a galla. Il tutto orbita intorno a dei pagamenti effettuati dal Comune che da una prima occhiata non sembrerebbero giustificati. Ecco perché la Procura vuol vederci chiaro e ha convocato uno dei migliori professionisti sul campo per accertare eventuali responsabilità. Tatò infatti è quello stesso consulente che si occupò nel recente passato in Calabria di alcuni Comuni a rischio dissesto. L’incarico gli è stato assegnato nei giorni scorsi, il 18 marzo per l’esattezza, e lo stesso Tatò ha già preso contatto con i Pm per dare il via alla sua indagine finanziaria. Sotto la lente di ingrandimento i Bilanci che vanno dal 2009 al 2011 (GIUNTA BUZZANCA). Due i quesiti fondamentali che la Procura chiede al consulente di accertare: la veridicità dei suddetti Bilanci, i debiti all’incasso e i mandati di pagamento predisposti dalla ragioneria di Palazzo Zanca. Da accertare anche le eventuali responsabilità dei revisori dei conti. Per la dettagliata relazione i Pm hanno dato 90 giorni di tempo a Tatò.