RADIO ZANCA: LA CARICA DEI SINDACI SU MESSINA

Tornate con i piedi sulla terra! La prima reazione che ci viene in mente scoprendo che ci sono più candidati a sindaco che consiglieri comunali. E tutto ciò senza causa. Perché essere candidati alla poltrona più importante di Palazzo Zanca dovrebbe significare, evidentemente, che si hanno spiccate capacità di amministrare una comunità sotto scacco economico. Al di là dei nomi, più o meno importanti, per molti di loro la candidatura alle primarie è solo una rivolta individuale contro il sistema o… per il sistema. Lo scopo è ritagliarsi opportunità professionali: Messina non ha bisogno di questi avventurieri. La prima reazione a certe discese in campo sarebbe quella di gridare: andate a lavorare! Ma poi la coscienza individuale ci fa dire che è finita da un pezzo la ricreazione ed è l’ora di rimettersi all’opera per salvare la città dalla bancarotta: i numeri sono lontani da essere veritieri. In gioco c’è il dissesto che porterà sul banco degli imputati una grossa fetta di classe dirigente. Detto questo, ci sarebbero tante domande da porre a coloro che hanno gestito il Comune e non è detto che prima o poi un Pubblico ministero non le ponga se esiste un giudice a Messina… Certo non è pensabile che ogni volta che la politica manda a gambe all’aria la città debba intervenire la magistratura. Eppure, ciononostante, la stessa classe dirigente ci riprova. Si alza in piedi per dettare ordini. E lo fa nella maniera più scadente: facendo scendere in campo per le Amministrative il peggio della loro compagnia di giro. Un tempo, il SISTEMA raccontava sempre e solo SISTEMA, in una sorta di vertiginosa autoreferenzialità. Quasi se tutto il resto fosse fetido. Peccato che il maleodorante odore fuori esca dal Palazzo che il SISTEMA ha gestito per tutto questo tempo. E dunque chi sarà il candidato credibile per poter liberare la città da una puzza insopportabile? In questa nuova campagna elettorale, se si riesce a superare il ricatto del contenuto, la politica appare in crisi di identità: il suo pressante invito a “cambiare scena” genera solo confusione. Ecco che tanti comprimari – un po’ complici, un po’ sprovveduti – scendono in campo per puntare alla carica di sindaco: il ricorso all’appagante sostegno del SANTO PROTETTORE è continuo. Come sempre succede nei casi di confusione amministrativa, si alza la posta in gioco dei temi trattati, in modo che il cittadino – elettore non abbia tempo di riflettere: qualcuno si ricorda che siamo a cinque centimetri dal burrone?