RADIO ZANCA: NANIA E BUZZANCA FUORI DALLE LISTE PER UNA SVISTA AUTOSTRADALE

Pdl Messina. Vogliamo sapere cosa è successo al Trio delle Meraviglie: Rocco Crimi, Mimmo Nania, Peppino Buzzanca. Se è vero che i tre ragionavano di politica cosa ha mandato in fumo i loro ragionamenti? Se hanno commesso degli errori nel pianificare le scelte più utili per la città quale svincolo ha deviato il destino di Crimi, Nania e Buzzanca? Quello dell’Annunziata o quello di Giostra? E la posizione fondamentale nella lista per le Politiche di Enzo Garofalo quale r-accordo ha rimesso in piedi? La storia va riscritta e con essa la strategia del Pdl messinese: Buzzanca non ha fatto in tempo a uscire di scena che il diluvio ha raggiunto il partito, complice anche la vittoria di Crocetta. Nella città dei tengo famiglia il potere sega poltrone a dozzine e fa vacillare certezze fino all’altro ieri granitiche. Pdl Messina esisti ancora o sei solo frutto di una colata di cemento tra un tratto autostradale e l’altro? L’intesa Crimi – Nania – Buzzanca benché approvata a Roma in questi anni non è diventata legge. È andata anzi sciupandosi in tagli e distinguo sempre più angusti, lottizzati in fazioni trasversali che hanno avuto per contorto esito poco o niente. Magari per colpa degli svincoli. Dalla prima versione del 2003 si deduceva che Buzzanca era l’uomo forte in città e sarebbe stato almeno incaricato di garantire la concorrenza nonostante gli intrecci tra imprenditori e banche da tutti i conflitti d’interesse. Ma l’ambizione degli uomini è più forte della lealtà e il vizio non ha lesinato di produrre danni in questi anni di gestione del potere. Il Trio delle Meraviglie a dettar legge, gli altri a dividersi le briciole: il resto sfuma in chiacchiere. E non è bene. Oggi Il Pdl a Messina mostra il volto di Garofalo… così poco è troppo sfacciato. Dargli credito? Ma figurati…Messina ha bisogno di ben altro. I debiti del Comune, lo sfarinarsi della città da bere per la concorrenza, la conquista di Crocetta, i consigli d’amministrazione dei vari enti, hanno fatto sì che Nania e Buzzanca fossero mandati in pensione. Non è questione di essere pro o contro Schifani e Alfano, per l’ala sinistra o quella destra del Cavaliere. Ma come non constatare che le vicende giudiziarie legate agli scandali nella gestione del potere sono sfumate in nuvolaglie tenuissime e la ricerca del risparmio è tutto uno stralcio? Il che non è bene, per le nostre residue speranze di riscatto dopo tanto danno amministrativo soprattutto. Chi comanda, e vuole farlo bene, ritrovandosi a mantenere il potere di cui dispone, non dovrebbe eccedere. Perciò deve preoccuparsi che si discuta di tutto, il più possibile con verità. E senza sbagliare svincolo mentre il Consiglio comunale discute sui bilanci da far quadrare.