L’area attrezzata di Santo Bordonaro è sempre più una “cattedrale nel deserto”!

Non è certamente una novità nella nostra città il fatto che delle opere vengano prima realizzate, addirittura consegnate e poi lasciate marcire nel totale abbandono (fanno storia, per esempio, il vecchio asilo di Camaro o l’anfiteatro dell’Annunziata), ma nonostante a questo scempio di opere pubbliche si è in qualche modo abituati non si può non definire VERGOGNOSO il fatto che il bellissimo parco attrezzato realizzato con i fondi POR Sicilia 2000 – 2006 nel noto rione delle “case gialle” di Santo Bordonaro sia ancora desolatamente (e ufficialmente) sbarrato!!!

Il consigliere della terza Circoscrizione Libero Gioveni, che più volte in passato con diverse interrogazioni aveva sollecitato la ripresa dei lavori dopo uno “stop” dovuto all’approvazione di una perizia di variante resasi necessaria per un adeguamento al progetto originario, denuncia quella che si può tranquillamente apostrofare come l’ennesima “farsa” tutta messinese!

E’ trascorso 1 anno esatto (era il 28 dicembre 2011) da quando l’ex assessorato comunale al Risanamento davanti alle telecamere consegnò formalmente all’IACP l’area attrezzata, ma da allora questo splendido e invidiabile gioiello d’architettura (che a guardarlo sembra essere stato realizzato in una capitale europea e non certamente in una periferia di Messina) resta solo una bellissima cartolina da…..”guardare ma non toccare”!

Rappresenta davvero un "colpo al cuore" assistere ogni giorno all’invasione pacifica di parecchi ragazzini della zona (che hanno "fame" di spazi sociali) costretti a scavalcare il cancello d’ingresso o la recinzione (sentendosi quindi paradossalmente degli intrusi!!!) per poter tirare quattro calci ad un pallone nel bellissimo campetto in erba sintetica realizzato all’interno dell’area!

Il triste paradosso – ricorda amaramente Gioveni – sta soprattutto nel fatto che la gestione del parco era già stata affidata ad un’associazione della zona che ne avrebbe dovuto curare anche la pulizia e la manutenzione, ma la mancata attivazione dell’impianto elettrico degli spazi (principale oggetto del contendere fra Comune e IACP) impedisce ancora l’apertura ufficiale e quindi la libera e autorizzata fruizione dell’area.

Tutto ciò appare certamente grottesco e inaccettabile, soprattutto se si pensa che sono stati spesi dei soldi pubblici e quindi, come spesso accade in questa città, rasenta l’inverosimile il fatto che le cose più semplici diventino quasi sempre "imprese titaniche"!

Per tali motivi, Gioveni chiede adesso l’intervento del Commissario Croce per sbrogliare definitivamente questa matassa, cosicché, consentendo la fruizione del parco attrezzato di Santo Bordonaro, si possa dare al più presto a questo fazzoletto di territorio totalmente privo di spazi di aggregazione la possibilità di un vero riscatto sociale.