Messina al voto, la sconfitta dei teoremi peloritani

Si educa attraverso ciò che si dice, di più attraverso ciò che si fa, ancor di più attraverso ciò che si è. Guarda più lontano, guarda più in alto, guarda più avanti e vedrai una via… Ma sappi anche voltarti indietro per guardare il cammino percorso da altri che ti hanno preceduto, essi sono in marcia con noi sulla strada.

Prendiamo spunto da una riflessione pubblicata su Fb da un militante messinese del Pd, Paolo Barbera, per ragionare di politica del fare più che dell’elemosinare. Politica cara a molti esponenti locali di tanti partiti. Il Comune è il luogo dove l’elemosina trova forza e non è una questione di destra o sinistra e neppure una furbizia prodotta dall’Udc. L’elemosina c’è e bisogna purtroppo conviverci perché è nella natura del messinese chiedere senza prima dare. Io chiedo un favore, poi un altro finché non divento servo per sempre. In cambio del favore regalo ricambio con preferenze, sviste complici in ufficio, concessioni di impunità. Messina e la sua banda del buco sono così diventate, in quest’ Italia mutevolissima, come quei ritratti che stanno in salotto, quelli che conservano immutata la loro espressione mentre nel Paese si cambia tutto, compresi i doveri, le lotte i simboli. Si cambia perché è giusto cambiare se le cose non funzionano come dovrebbero. Si cambia dovunque tranne a Messina. Sempre le solite facce, i soliti furbi e paladini: ma se i furbi sono sempre furbi significa che i paladini son fessi o complici! In ogni caso non adeguati al ruolo di controllori, di testimoni. Messina andrà al voto per decidere chi sarà il sindaco: non ridete è la quarta volta in meno di nove anni, se non è un record poco ci manca. Il Pd se tiene l’accordo con l’Udc ha le carte in regola per vincere sempre che Francantonio Genovese e Gianpiero D’Alia non litighino su chi candidare. Il Pdl è un caos: perse le Regionali, caduto Peppino Buzzanca ha il problema di autorevolezza ma anche una filza di potenziali sindaci che se fosse Eterno il Cavaliere non avrebbero avuto problemi nel farsi eleggere ma siccome Berlusconi ha dimostrato di aver perso il fascino di un tempo quei potenziali sindaci non sarebbero eletti neppure al condominio. Questo perché col tempo persino le Icone si coprono di muffa!
Si educa attraverso ciò che si dice, di più attraverso ciò che si fa, ancor di più attraverso ciò che si è. Guarda più lontano, guarda più in alto, guarda più avanti e vedrai una via… Ma sappi anche voltarti indietro per guardare il cammino percorso da altri che ti hanno preceduto, essi sono in marcia con noi sulla strada.

La vicenda Messina è così semplice ed esemplare che non sembra neppure vera. E, infatti, la prima cosa che ci viene in mente è che si sono messi d’accordo: una bella messa in scena che hanno architettato per deliziare ciascuno il proprio pubblico. Chi dovrà guidare la città non potrà essere più uno qualunque: dovrà avere carisma, trasmettere fiducia e saper guardare negli occhi la gente. D’Alia & Genovese per il momento non si sbottonano sul candidato, il Pdl addirittura mette in pista fenomeni che neppure al Circo Orfei troverebbero lavoro come pagliacci, per quanto scarsi. Hai voglia a dichiarare che le vere ferite della libertà sono nel percorso di ognuno di noi se poi la storia racconta di fenomenali markette pur di campare. Quello che resta in casa Pdl è un Buzzanca sconfitto ma non dimissionario dal partito dopo essere stato licenziato dai messinesi. Licenziato dal popolo cattivo al grido: ti prendo a pedate, perché ti ho pagato bene.
Si educa attraverso ciò che si dice, di più attraverso ciò che si fa, ancor di più attraverso ciò che si è. Guarda più lontano, guarda più in alto, guarda più avanti e vedrai una via… Ma sappi anche voltarti indietro per guardare il cammino percorso da altri che ti hanno preceduto, essi sono in marcia con noi sulla strada.