Ponte Sì, Ponte No

Le affermazioni del Governo nazionale che le grandissime infrastrutture e il Mezzogiorno sono “il terreno primario per la politica economica di lungo periodo” per lo sviluppo del Paese, ci portano a pensare che nelle prossime settimane si deciderà il destino del Ponte sullo Stretto. Se il Presidente del Consiglio e il Ministro delle Infrastrutture non ne rilanciano l’idea di fondo e non lo indicano come formidabile strumento di sviluppo per il Sud e per il Paese, non sarà certo un successivo Governo politico a farlo. Per questa ragione abbiamo organizzato questo convegno per cercare di dimostrare, con relatori molto validi, che il collegamento stabile é parte insostituibile di un progetto di sviluppo del Paese molto più ampio, utile anche per il Nord. E allora si parlerà del Ponte visto da Messina. Una struttura che certamente condiziona fortemente la città, ma che offre anche straordinarie e uniche opportunità. Ne parlerà il prof. Enzo Siviero, dell’Università IUAV di Venezia; Visto dall’Area dello Stretto, come territorio più vasto, che non si limita a Messina, Villa S. Giovanni e a Reggio, ma si estende da Lamezia a Siracusa e riguarda anche Gioia Tauro, con l’ovvia conseguenza che senza il Ponte non potrà mai decollare una vera Area integrata dello Stretto. Ne parlerà il prof. Agostino Nùzzolo, dell’Università di Roma Tor Vergata; visto dal Mezzogiorno. Con riferimento soprattutto ai suoi porti. Da Taranto a Catania, da Augusta a Trapani. Tutti porti che chiedono finanziamenti pubblici per crescere o per non morire – il caso di Taranto è emblematico -, ma che non hanno futuro come porti di transhipment: non potranno mai essere competitivi con i nuovi grandi scali africani, nei quali la manodopera costa pochissimo e gli spazi sono immensi. Possono invece crescere se inseriti in un ampio progetto mirato a captare i traffici mercantili che invadono il Mediterraneo dove il Ponte diventa l’anello indispensabile di una catena trasportistica che corre dal Mediterraneo verso l’Europa. Ne parlerà il prof. Vermiglio, del Centro Universitario di Studi trasportistici mediterranei dell’Università di Messina; visto dall’Italia intera, regioni industriali del Centro Nord incluse. Infatti solo se c’è un reale interesse da parte delle aree produttive, quelle che sostengono il Paese, un’opera tanto impegnativa ha possibilità di realizzazione. A questa fondamentale domanda darà una risposta il prof. Roberto Zucchetti, Coordinatore Area Economia dei Trasporti del CERTeT (Centro di Economia Regionale, dei Trasporti e del Turismo) dell’Università Bocconi di Milano. Seguiranno interventi programmati a cui ci si augura partecipino anche i dirigenti della Stretto di Messina.
Il convegno si svolgerà nella saletta al 1° piano del PalaCultura di Messina, alle 10 di sabato prossimo 15 Settembre.

ASSOCIAZIONE UMANESIMO & SOLIDARIETA’