Scarico e altro in villaggio San Michele – Messina

Vivo in una città tutto sommato incivile (a causa dei suoi abitanti e amministratori), questa frazione di Messina lo è anch’essa, in particolare al centro del villaggio di San Michele, in 50 metri di percorso, nell’alveo del torrente San Leone, c’è di tutto un po’. Dalla fuoriuscitapresunta di liquami, che a volte, come per incanto, cambiano colore e intensità e, scaricano in un manufatto-canale, realizzato trasversalmente al flusso normale delle acque torrentizie (molteplici gli interventi per la risoluzione dell’annoso problema, perfino un intervento congiunto con tutti gli Organi Competenti, non ha prodotto, di fatto, alcun risultato. Devo dire che l’impegno c’è, ma solo l’impegno non basta, anzi non si può considerare nemmeno una scriminante, bensì un’aggravante). In caso di fortissime piogge, tale manufatto in cemento, pavimentato con pietre laviche, potrebbe costituire un grave impedimento al deflusso delle acque, che potrebbero addirittura essere alimentate da fango, se più a monte franasse qualche pezzo di collina, (lascio immaginare le conseguenze), visto che oramai il bosco tende a diradarsi,a seguito di incendi nei periodi estivi e al grave problema, sottovalutato dei tanti cinghiali che scorrazzano per le colline, scavandole. Però, nel periodo estivo, ironicamente, almeno il flusso dei liquami è ben occultato dalla rigogliosa vegetazione e, in quest’ultima, anche la fauna (topi, …) rimane pressoché invisibile.Tale vegetazione, ha il suo inizio fin dalle pendici del torrente (al centro dell’alveo), costituendo un’ostruzione pericolosissima al normale deflusso della acque meteoriche…. sottolineo normale, per non dire, cosa potrebbe accadere, nell’abbondanza che l’imminente prossima stagione autunnale può riversare in questa vallata (1997 docet con trascinamento di auto, stalle, cavalli, orti, gru edili, alberi, ecc…). Non parliamo degli scarti di materiali edili, rifiuti di ogni genere giacciono nel torrente e, quelle spesse volte, che l’Azienda incaricata a svuotare i cassonetti, non lo fa con regolarità, gli stessi straripano; mentre, i cittadini, continuano a riporli accanto, ma in questo caso, posti sul margine del torrente, cadono all’interno, e vi rimangono per sempre.Poiché in caso di raccolta straordinaria di rifiuti, vengono prelevati solo quelli attorno ai cassonetti sulla via Comunale. Un po’ più a monte dello scarico, vi è una condotta dell’acqua (AMAM), che attraversa il torrente collegando i due abitati. Si può constatare in più punti i danni causati a tale condotta e le successive riparazioni, avvenute negli anni, nell’intento di effettuare la “pulizia annuale” del torrente con le pale meccaniche, nonostante ogni anno gli organi competenti (ATO3) venissero avvisati preventivamente della presenza della tubazione. Dal mio punto di vista, se si vuole fare una vera pulizia del torrente, questa, dovrebbe essere effettuata, soltanto, raccogliendo i rifiuti e rimuovendo la vegetazione solo manualmente, e non infierendo nel terreno con la pala meccanica, sotterrando illegalmente buona parte di essi. Sul margine del torrente, vi è la continuazione di via A. Volta (terra battuta), in quel tratto, i proprietari dei cani sono divenuti proprietari anche della strada, in quanto fanno eseguire proprio lì la deiezione al loro fido, qualche proprietario giustifica tale gesto (siamo al ridicolo), in quanto realizzato in un torrente. I problemi sono innumerevoli, non mi vorrei dilungare, poiché, quello odierno è lo scarico di liquami. Un’ultima cosa. La Fontana storica del 1886 di via Comunale, proprio accanto ai due cassonetti, nelle foto allegate, già deturpata in quella sul libro, lapiù recente è la mia, scattata ieri. Secondo voi, farà la fine della storica Chiesa della Madonna della Portella, di Portella di Castanea? Che fine ha fatto? Crollata. E i resti dove sono? Sempre a disposizione per ulteriori chiarimenti, ma è auspicabile un vostro sopralluogo, per appurare meglio quanto sopraccitato.Chiedo di rimanere anonimo. Grazie!
Cordiali saluti.

Giuseppe D’Angelo