UGL & POLICLINICO MESSINA

L’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “Gaetano Martino” di Messina, a sorpresa, ha pubblicato in data odierna il Capitolato speciale d’Appalto relativo alla procedura aperta per l’affidamento del servizio di ristorazione mediante fornitura in somministrazione di pasti preconfezionati e veicolazione degli stessi ai degenti ospiti presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Messina, secondo il sistema fresco-caldo in “Outsourcing”. Approssimandosi la scadenza naturale del contratto di appalto con il Consorzio Nazionale Servizi la UGL in data 19.04.2012 ha inoltrato alla Direzione Generale dell’AOU “Gaetano Martino” una nota con cui ha chiesto lumi sul futuro del servizio di ristorazione e in particolare se si era deciso di dar corso alla proroga triennale prevista dal capitolato. La Direzione del Policlinico, tanto per cambiare, non ha fornito alcuna risposta ed ha lasciato nel limbo i 70 lavoratori già altamente vessati . La storia è vecchia ma i fatti sono ogni volta nuovi. Ad ogni cambio di gestione i 70 lavoratori e le loro famiglie sono costretti ad attingere le notizie dai giornali sulle loro sorti perché la Direzione del Policlinico non si è mai voluta interfacciare con le RSA, disconoscendo quel rapporto di solidarietà che gli è imposto dalla legge quale committente del servizio di ristorazione. I giovani non sanno che l’azienda Policlinico, sin dal 1980 ha sempre affidato il servizio di ristorazione dei degenti a società che hanno impiegato – grazie alle clausole di salvaguardia previste dal Contratto Collettivo Nazionale di Categoria – gli stessi lavoratori che hanno sempre lavorato nelle cucine del Policlinico . Forse ai più non è noto che al Policlinico sono state costruite due cucine con tutti i criteri di legge, impiegando fondi statali e regionali, proprio per somministrare ai degenti pasti caldi cucinati in locali dichiarati idonei dall’ASL. Delle due cucine, di fatto ne viene utilizzata una sola (per l’utilizzo della quale la SR Ristorazione corrisponde quale canone la non irrisoria somma di € 200.000) che, negli ultimi tre anni , è stata oggetto dello stesso intervento manutentivo di ripristino della pavimentazione (ottobre 2009 – ottobre 2010; aprile 2012 ) . La notizia di oggi è che il dott. Pecoraro ha pubblicato un bando con il quale intende esternalizzare il servizio, con la conseguenza che ai malati ricoverati verrebbe consegnato a colazione, pranzo e cena un vassoio preconfezionato in un centro cottura esterno al Policlinico.
Questa decisione non può e non deve essere adottata . Intanto perché non verrebbero utilizzate tutte le unità lavorative oggi impiegate nel servizio e, alla luce della riforma Fornero, neppure eventuali clausole di salvaguardia tutelerebbero i lavoratori (di cui alcuni prossimi alla pensione). In secondo luogo la impossibilità di controllo della igienicità dei vassoi da parte della Azienda (il controllo a campione giornaliero ben poco servirebbe) non tutela il diritto alla salute dei ricoverati. In terzo luogo perché essendoci in questo momento aperti nell’hinterland due soli Centri Cottura in grado di gestire 450 colazioni, 450 pranzi e 450 cene (Capo Peloro a Torre Faro gestito da La Cascina Global Service ed a Villafranca Tirrena quello della PV Global Service soc. coop.) è certo che ai ricoverati arriverebbero cibi freddi o mantenuti caldi con l’utilizzo di microonde nocive per la salute. Senza dire dello spreco di risorse che si andrebbe a fare non utilizzando beni realizzati proprio per quel fine (e ci riferiamo alle cucine con tutte le attrezzature). Alla luce della pubblicazione del nuovo bando sopraindicato, e in considerazione del contenuto dello stesso, non si comprende come l’Azienda intenda affidare il servizio, della durata di 12 mesi, in “outsourcing”, per un importo a base d’asta di Euro 1.800.000,00 oltre iva, considerato che nello stesso bando ha previsto all’art. 24 la utilizzazione dell’intero organico il cui costo del personale, da un rapido calcolo, ammonta a circa 1.780.000,00 Euro, oltre ai costi di gestione per la preparazione dei circa 410 pasti giornalieri, del veicolato e dell’insieme delle strutture e mezzi utilizzati per la preparazione dei pasti nel rispetto delle disposizioni di legge e di tutte le prescrizioni contenute nel disciplinare di gara previsto per la erogazione del servizio. L’appalto in questione, a giudizio della scrivente O.S., oltre a determinare un serio rischio occupazionale, rappresenta un appalto improponibile in quanto antieconomico per qualsiasi operatore economico aggiudicatario. L’Azienda Ospedaliera Policlinico, farebbe bene ad annullare il bando, ragionando su parametri più realistici per garantire così un servizio di somministrazione pasti per i degenti ospiti accettabile e nello stesso tempo assicurare i livelli occupazionali del personale che dovrà transitare al nuovo operatore economico aggiudicatario. Ci auguriamo che queste osservazioni convincano l’amministrazione a scelte improntate al rispetto dei diritti costituzionalmente garantiti e dell’art. 1 della direttiva del Consiglio Europeo 14 febbraio 1977, 77/187/CEE concernente il mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento di imprese, e non a criteri economici che, per come prospettati, sono assolutamente discutibili, aggiungendo che le risorse dell’azienda avrebbero dovuto indurre la Direzione a internalizzare la ristorazione assumendo le unità lavorative impiegate dal 1980 e ciò avrebbe ridotto sicuramente i rischi ed i costi di un servizio necessario ed essenziale.

Il Segretario Generale Provinciale UGL
Salvatore Mercadante.