CRISI ATM & PD

Non vogliamo passare per profeti di sventure, ne siamo intenzionati a contribuire a ulteriori scontri maggioranza-opposizione. Il problema vero è la mancanza di scelte in questi brutti quattro anni di amministrazione: di questo il Sindaco Buzzanca deve assumersi pienamente la responsabilità. L’ATM è l’emblema del fallimento di questa amministrazione. Il Sindaco –ne siamo certi- continuerà a buttarla in politica, scaricando le proprie responsabilità sulla Regione ma a nostro avviso basta ripercorrere gli ultimi quattro anni di commissariamenti, annunci, rassicurazioni per comprendere con chiarezza che il disastro è conseguenza immediata e diretta dell’incapacità di affrontare i problemi strutturali del sistema trasporti pubblici. Da agosto dell’anno scorso la Regione aveva lanciato un monito alla Giunta messinese chiedendo un piano industriale, la trasformazione dell’Azienda Speciale in S.p.a. e il rilancio del servizio. Il Comune ha perso tempo, ha tentato solo di tenere fuori dal bilancio comunale la voragine dell’ATM attraverso l’espediente della messa in liquidazione. Si è trattato della strada più comoda che però oggi fa emergere, con tutta la loro virulenza, problemi di complicatissima soluzione. Questa è stata la strategia fallimentare dell’Amministrazione di Palazzo Zanca. Ancora oggi non è dato sapere se e chi sta lavorando alla costituzione della nuova S.p.a.. Come non si conosce chi starebbe procedendo alla redazione di un piano industriale capace di concentrare all’interno della nuova società tutti i servizi che rientrano nella sfera della mobilità urbana e che possono assicurare remuneratività al servizio. Da tempo ci domandiamo, senza ottenere risposta, se qualcuno si stia occupando della necessità di dotare l’azienda di nuovi autobus o se qualcun altro stia prevedendo una proposta di organizzazione del lavoro tale da assicurare alla nuova società quelle figure di autisti che mancano e che andrebbero trovate attraverso opportuna formazione del personale interno che come tutti sanno può contare su circa 600 unità lavorative. L’impressione che se ne ricava è che dopo la messa in liquidazione l’amministrazione brilli per immobilismo. I pignoramenti sono conseguenza del timore ingenerato nei creditori a causa alla messa in liquidazione che noi avremmo voluto evitare preferendo la strada della trasformazione in S.p.a. attraverso la scissione. Sarebbe stato necessario perseguire la difficile ma necessaria strada dell’allineamento dei bilanci rispettivamente di ATM e Comune attraverso una ricognizione dei rapporti debito/credito tra proprietà e azienda trasporti. Tutte le nostre proposte sono state respinte dall’amministrazione e oggi siamo all’epilogo.
Il Sindaco pare pronto a breve a dimettersi per perseguire le proprie ambizioni personali di carriera politica. Ci chiediamo a questo punto se sia in grado di dare risposte alla città e ai lavoratori.

Il Segretario Cittadino del PD
Giuseppe Grioli