L’ATM è al Capolinea! Signori si scende

Basta semplicemente scorrere le pagine dei quotidiani cittadini e regionali per rendersi conto della situazione che sta attraversando la città di Messina e che investe a 360 gradi il mondo del lavoro, non passa giorno che non si ha notizia di una protesta, Servirail, Palumbo Fiera di Messina, Futura, Schipani ASP, Cantieri Lavoro, Dipendenti Comunali, Messinambiente, Vigili Urbani, ATM, Forestali, Triscele, Servizi Sociali ecc…. che fà l’On. Buzzanca? Promette!… Promette e spera che gli svincoli possano coprire il conclamato fallimento della sua sindacatura. Non sarà cosi, ne prenda atto, Sindaco.

Capolinea! Signori si scende.

Cosi ci sentiamo di rappresentare l’amaro epilogo del tormentato percorso che da anni contraddistingue l’Azienda di Trasporto cittadina.

Generalmente questa frase la pronuncia il conducente ogni qualvolta giunge a fine corsa, lo fa con orgoglio, con la consapevolezza di aver raggiunto, pur tra mille difficoltà, la meta prevista e di aver reso un servizio alla collettività e alla propria città.

Questa frase oggi è chiamato a pronunciarla Il Sindaco On. Peppino Buzzanca quale “conducente” di questa Amministrazione Comunale, unitamente al suo Assessore di riferimento Melino Capone e ai vari Commissari che si sono alternati alla guida della stessa ATM. Non può chiamarsi fuori dal coro il Governatore della Regione Sicilia On. Raffaele Lombardo. Ognuno di VOI è corresponsabile per aver condotto consapevolmente l’ATM al capolinea del FALLIMENTO.

Voi, a differenza del conducente, non avete nulla di cui inorgoglirVi, dovreste semplicemente provare il rossore della vergogna, quel rossore che il “giusto” prova davanti alla colpa commessa, per aver negato alla Città un servizio essenziale, quello del TRASPORTO PUBBLICO LOCALE, e non è il solo diritto negato.

Voi avete la responsabilità di aver calpestato la dignità di oltre 600 lavoratori e delle rispettive famiglie privandoli della possibilità di poter soddisfare i più elementari bisogni. Sono anni che gli stipendi vengono erogati con pesanti ritardi, ancora oggi si attendono mensilità pregresse.

Voi, non solo avete negato il Diritto alla Mobilità, ma vi siete colpevolmente “distinti” nel negare il Diritto alla Retribuzione, che oggi è diritto alla sopravvivenza, lasciando, con vergognosa indifferenza, tanti lavoratori alla fame. In una società che ama definirsi civile, come si può così platealmente violare la Carta Costituzionale?

Voi con la vostra insipienza siete i veri colpevoli di “INTERRUZIONE DI SERVIZIO PUBBLICO”, e non certo quei lavoratori che, reclamando i loro sacrosanti diritti si sono visti condannare per “Decreto”. Non vogliamo, in questa sede, entrare nel merito giuridico della vicenda, ma ci sia consentita una riflessione: non è ugualmente colpevole chi induce a commettere un reato? Eticamente sì, giuridicamente lo appureremo nelle sedi opportune.

Ricordiamo la recentissima, paradossale, situazione, pur di scongiurare l’annunciato fermo del TPL si sono trovate le risorse economiche per pagare la polizza assicurativa di Bus e Tram, si è fatto rifornimento di carburante “alla pompa” con un considerevole aumento dei costi, ma nulla si è fatto per mettere i lavoratori, con la corresponsione dei pregressi stipendi, nella condizione di pagare le loro personali assicurazioni o semplicemente rifornire le proprie vetture per recarsi puntualmente al lavoro. Non parliamo infine di bollette, mutui e quant’altro. Provi l’Assessore alle Finanze Orazio Miloro, con la creatività che lo contraddistingue a spiegare al lavoratore, come fronteggiare la quotidianità sempre perennemente senza soldi. Se trova soluzione allora è veramente un genio della FINANZA CREATIVA. Diversamente … cambi mestiere.
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Tutti ricordano l’eclatante protesta del 2008 che ha visto bus e tram fermi per quindici giorni, ma sono in molti coloro che fanno finta di dimenticare le rivendicazioni poste a base della lunga protesta, non erano aumenti salariali, prebende e privilegi, ma si gridava il disagio dei lavoratori che senza stipendio da tre mesi non riuscivano a garantite il minimo sostentamento alle loro famiglie, si gridava la reale, drammatica, situazione ATM .

I lavoratori da quel lontano 2008 non hanno smesso di denunciare alla Città ed alle Istituzioni il loro disagio, lo hanno fatto con innumerevoli note e comunicati stampa, cortei, sit-in, assemblee pubbliche e con tutte le forme di sciopero consentite. Proteste volutamente offuscate dall’assordante silenzio dell’intera classe politica, e della città ormai addomesticata alla rassegnazione. Oggi il grido è lo stesso e ancora si permettono di far finta che il problema non esista.

La scrivente O.S. ha sempre ritenuto di dover percorrere, nell’alveo del ruolo statutario che gli compete, la strada del dialogo costruttivo e della concertazione a salvaguardia dei diritti dei lavoratori e della stessa Azienda, oggi non può che prendere atto che tale istituto democratico è stato utilizzato da quella cogestione politico – sindacale sempre denunciata, al solo fine di guadagnare tempo e non decidere, eludendo il problema ed offendendo l’intelligenza di tutti quei soggetti, pochi, che non si sono lasciati piegare al loro disegno. Quanto detto lo dimostra in modo tangibile l’intero iter della famosa delibera di liquidazione ATM. Sono, infatti, trascorsi infruttuosamente i famosi 60 giorni utili per porre le basi della nuova Azienda, e nulla di concreto si registra (ci saremmo meravigliati del contrario),

Avevamo detto agli “Onorevoli Consiglieri” che una delibera di liquidazione in quel modo siffatta, avrebbe solo aperto la strada ad una miriade di processi ingiuntivi e pignoramenti, avrebbe destabilizzato il precario equilibro con i Fornitori che aveva consentito all’ATM di diluire nel tempo la pesante situazione debitoria, ma tracotanti come sempre ed l’hanno votata a dispetto di tutto e di tutti. Ora? La recente notizia del pignoramento da parte di alcuni creditori alle casse regionali rafforza le nostre paure.

Non vogliamo in questa sede enumerare le vere cause del pilotato e conclamato fallimento ATM, abbiamo già abbondantemente detto in passato, oggi non ci resta che trasmettere un dettagliato esposto – denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina ed alla Corte dei Conti affinché si accertino eventuali reati di natura Penale, Civile ed Amministrativa eventualmente commessi in ordine alla ormai nota querelle tra Comune di Messina e ATM relativamente alla mancata iscrizione nel Bilancio Comunale dei Bilanci della partecipata ATM, alla decennale gestione ATM da parte dell’Amministrazione Comunale, e sulle ripercussioni che tale dissennata conduzione politico – amministrativa sta procurando e che a nostro giudizio rappresenta una delle tante concause che pone il Comune di Messina a rischio DEFAULT. e la partecipata ATM sepolta da un colpevole silenzio istituzionale.

Soluzioni? Ce ne sarebbero tante, se alle parole una volta tanto, seguissero i fatti. A cominciare, per esempio, dall’abbandonare quella perversa logica politico-sindacale che antepone gli interessi personali e di parte a danno della collettività e dei lavoratori.

Suoni questo come un atto d’accusa per chi ancora si ostina ad occupare le poltrone di Palazzo Zanca e da monito per chi li sostituirà.

Segretario Provinciale UGL Coordinamento donne UGL Segretario Aziendale UGL
Francesco Alizzi – Domenica Barbaro – Carmelo Altadonna